Unicredit colloca un bond da 3 miliardi senza incontrare problemi. Lo ha reso noto lo stesso istituto, evidenziando come tale azione faccia parte di un preciso progetto, l’US Global Mtn Program (Gmtn) destinato, parole della banca, ad “un primario investitore internazionale“.
L’emissione del bond è parte integrante del piano di funding della banca ai fini Tlac, e come specifica Unicredit in una nota rappresenta:
il secondo senior non-preferred di Unicredit dopo quella inaugurale a cinque anni per un importo pari a 1,5 miliardi di euro collocata a gennaio 2018 ed è la prima transazione senior non-preferred a valere sul programma Gmtn e conferma la capacità di Unicredit di accedere al mercato in qualsiasi condizione.
Il costo della raccolta, va sottolineato, è pari a 420 punti base sul tasso swap a 5y in euro, fattore che collabora a fare di questo bond uno dei più importanti di questo anno corrente per ciò che concerne l’importo. Non solo, come sottolineato dalla banca “sarà computabile ai fini Tlac” ma si prevede un “impatto positivo di circa 73 punti base, in rapporto agli attivi ponderati per il rischio (Rwa) del terzo trimestre 2018“.
Per ciò che concerne Unicredit le novità non finiscono qui. In queste ore l’amministratore delegato Jean Pierre Mustier è tornato a parlare anche del rinnovo del patto di sindacato di Mediobabanca. Gli ultimi avvenimenti occorsi nel settore hanno portato all’abbandono di pezzi importanti ed hanno spinto alla creazione di un patto più “leggero”. Il problema? Non ha effettivamente detto molto, rilanciando la palla, a margine di un convegno alla Bocconi, al presidente del patto Angelo Casò.