La situazione per Banca Carige si fa sempre più ingarbugliata ed il fatto che dopo il mancato aumento di capitale i Malcalza siano volati a Bruxelles per un incontro con la BCE sulla governance, senza dubbio incuriosisce e non poco.
Soprattutto in un momento in cui il titolo, proprio per quel che sta accadendo, vira al ribasso facendo segnare un nuovo minimo storico a o,0013 euro. La reazione della Banca Centrale Europea non si farà attendere, questo è ovvio, ma nel frattempo ci sarà da tenere in considerazione quello che sarà l’esito dell’incontro tra i funzionari dell’istituto ed i vertici del gruppo Malcalza a proposito della governance di Banca Carige. Da quel che è stato reso noto Malacalza vorrebbe aspettare il piano industriale, lo scorso febbraio, per decidere se investire ulteriormente nella banca.
Chi ha poca pazienza, in generale, sono i sindacati che vedono al momento scarso impegno nel sostenere i lavoratori. Spiegano Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria e Alessandro Mutini, resp. Sas Gruppo Carige, First Cisl:
Il governo e le istituzioni locali non consentano che la comunità genovese e ligure, i cittadini, i risparmiatori e i lavoratori siano colpiti anche dalla distruzione della Banca Carige. Se ciò accadesse, oltre ai responsabili diretti, anche chi non ha fatto nulla per evitarlo ne porterebbe la responsabilità. Chiediamo che il sindacato non sia lasciato solo nella difesa del territorio e dei lavoratori. Chiediamo che ognuno faccia la propria parte e si mobiliti affinché venga individuata una soluzione, cosa ancora possibile per il valore della Banca, per chi in essa lavora e per ciò che essa ancora rappresenta per il territorio in cui opera.