Ore 10:30. Le borse asiatiche reagiscono bene, nonostante i dati negativi dell’economia cinese, peraltro annunciati. Quando si parla di dati negativi, per la Cina, si intende un rallentamento, non certo un rosso. La crescita era talmente alta, che il +6,6% del Pil registrato nel 2018 sembra un dato catastrofico. In realtà non c’è una vera crisi in Cina, ma un assestamento dovuto ai pesanti dazi statunitensi, che si risolverà con degli accordi tra i due paesi. Questo dato del Pil da comunque l’idea della forza del paese, in grado di sopportare la guerra commerciale del paese leader dell’economia mondiale.
Le borse
Le borse in Asia registrano una certa stabilità. Questa mattina Tokyo ha chiuso in positivo per lo 0,25%, Shanghai sale dello 0,56%, Shenzhen dello 0,59% e Hong Kong dello 0,39%.
Le borse europee vanno giù, e non seguono la scia asiatica. Piazza Affari infatti cede lo 0,69%, mentre le altre sono in positivo. Londra è appena sopra la parità, Parigi cede lo 0,27% mentre Francoforte è sotto dello 0,52%. Male anche Zurigo, a -0,28%.
Ora si attende l’apertura di Wall Street, ma i futures indicano perdite tra lo 0,60 e lo 0,80% per i tre indici principali della Borsa di New York.
Tornando al braccio di ferro tra Washington e Pechino, l’appuntamento è nella capitale statunitense per il 30 gennaio, quando arriverà il negoziatore cinese per un nuovo faccia a faccia.