La BCE spiega di essere pronta ad intervenire con strumenti adeguati per poter spingere la crescita ed il raggiungimento dei livelli di inflazione tali a non far cadere l’Europa in recessione: è questo il messaggio principale presente nel bollettino diffuso dall’istituto.
Qualcosa che Mario Draghi, il presidente aveva sempre sostenuto: non si manderanno in fumo i risultati raggiunti. Si può leggere:
I rischi per le prospettive di crescita nell’area dell’euro si sono orientati al ribasso per via delle persistenti incertezze connesse a fattori geopolitici e alla minaccia del protezionismo, alla vulnerabilità dei mercati emergenti e alla volatilità dei mercati finanziari. [Il consiglio direttivo] è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno, per assicurare che l’inflazione continui a dirigersi stabilmente verso l’obiettivo prossimo al 2%.
E per quel che concerne i tassi di interesse? Essi rimarranno invariati almeno fino all’estate del 2019 e anche oltre se sarà necessario: lo scopo, come anticipato, è quello di raggiungere i livelli necessari di inflazione, almeno prossimi ma stabili al 2% al quale si aspira. Quel che appare chiaro è che i risultati dell’analisi economica e le indicazioni derivanti dall’analisi monetaria abbiano confermato come vi sia bisogno di un “ampio grado di accomodamento monetario” .
E parlando di misure “non convenzionali”, la BCE ha confermato che la banca centrale continuerà, come già stabilito, a reinvestire integralmente il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma di acquisto di attività per un prolungato periodo di tempo successivo alla data nella quale inizieranno ad essere aumentati i tassi di interesse.
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