Cassa Depositi e Prestiti e Elliott Management sempre più unite in Telecom per abbattere (idealmente) Vivendi? Sembra proprio essere quello che sta avvenendo, soprattutto dopo che si è appreso nel fine settimana che la controllata dallo Stato vuole aumentare il suo capitale all’interno della società.
Ed è palese che un salire rispetto a quel 4% finora posseduto darebbe modo a CDP di appoggiare ancor di più, con maggior peso legale, Elliott Management e la sua lotta contro la percentuale di maggioranza in mano a Bollorè. Certo si deve anche tenere in mente che al momento la governance è proprio in mano a quei consiglieri votati da Elliott, Cassa Depositi e prestiti e dalla maggioranza degli investitori istituzionali.
Ed allo stesso tempo non dimenticare che molto probabilmente nell’assemblea prevista per il prossimo 29 marzo in Tim vi sarà un duro scontro tra le due parti: la stessa diatriba che sta rendendo Telecom un qualcosa di complicato e molto poco adatto a raccogliere grandi investimenti proprio per questa governance “traballante” degli ultimi anni. Ha spiegato CDP in merito alla sua posizione (si parla di un voler giungere ad una presenza in Tim del 10%, N.d.R.):
L’investimento si pone in una logica di continuità con gli obiettivi strategici sottesi all’ingresso nel capitale di Tim deliberato dal Consiglio di Amministrazione lo scorso 5 aprile 2018. [Mossa] coerente con la missione istituzionale di Cdp a supporto delle infrastrutture strategiche nazionali [che] vuole rappresentare un sostegno al percorso di sviluppo e di creazione di valore, avviato dalla società in un settore di primario interesse per il Paese.
Senza dubbio non mancheranno colpi di scena.