E’ stato fermata in extremis dal Tar del Lazio l’uscita del titolo Parmalat da Piazza Affari: è stato infatti disposto lo stop in via cautelare su richiesta della banca statunitense Citi di quelle delibere della Consob che avrebbero dovuto portare le azioni dell’azienda a non essere più quotate.
La revoca serve, citando testualmente la sentenza, “a determinare, nelle more della trattazione dell’istanza cautelare nei modi ordinari, un pregiudizio irreversibile alle ragioni di credito” di Citi: è stato reso noto che la camera di consiglio per la trattazione collegiale del ricorso è stata fissata per il prossimo 26 marzo.
Entrando nella tecnicità del ricorso esso chiedeva l’annullamento per sospensione dell’efficacia delle delibere con le quali la Consob ha approvato il documento informativo presentato da Sofil (Lactalis) relativo all’acquisto delle azioni residue ancora quotate e con cui ha fissato in 2,85 euro il prezzo di acquisto di ogni titolo.
Non solo: Citi ha chiesto tra le altre cose “l’accertamento della violazione” dell’articolo 102 comma 4 del Tuf (Testo unico della Finanza, N.d.R.) “nella parte in cui prevede che il documento di offerta possa essere approvato dalla Commissione solo se esso è idoneo a consentire ai destinatari di pervenire ad un fondato giudizio sull’offerta” e di conseguenza l’annullamento o in subordine l’illegittimità “dei provvedimenti impugnati per patente elusione della sentenza della Superior Court of New Jersey del 27 ottobre 2008, delibata in Italia con ordinanza del 18 luglio 2014 adottata dalla Corte d’Appello di Bologna“, che ne ha riconosciuto l’efficacia.
Sarà curioso scoprire nelle prossime settimane come si evolverà la situazione.