Nessun rialzo dei tassi almeno fino alla fine del 2019 e nuovi prestiti alle banche da settembre: la BCE sembra essere ancora una volta più che accomodante con gli Stati membri dell’Unione Europea che sembrano ancora avere bisogno di una certa spinta per rimanere in carreggiata.
Qualcosa che soprattutto per paesi come il nostro, soffocati da incertezze e problemi, rappresenta una vera e propria boccata di ossigeno.Va detto che le decisioni prese non stupiscono molto per tipologia quanto per la tempistica: come definire altrimenti il nuovo giro di finanziamenti a lungo termine e con condizioni agevolate per le banche? Questa serie di operazioni sarà lanciata a partire da settembre 2019 e terminerà nel marzo 2021 con cadenza trimestrale e scadenza di due anni: un vero e proprio sogno.
E attraverso il suo comunicato post Consiglio direttivo ha fatto sapere, come anticipato, che il tasso principale, quello sui prestiti marginali e quello sui depositi rimarranno fermi ben oltre l’estate. In questo caso va detto, gli analisti sono rimasti colpiti: non solo perché non pensavano a questa nuova scadenza ma perché le novità per il comparto bancario erano previste nella riunione fissata per aprile.
Cosa ci dice questo? Che la BCE ha intenzione di anticipare le conseguenze del rallentamento globale che si sta pian piano verificando: se si vuole superare indenni possibili problematiche è bene agire per tempo. E se questo significa tornare a sostenere l’economia con specifiche azioni, ben venga. In gioco c’è molto di più della crescita del Pil: è necessario preservare l’unità e la stabilità.