Goldman Sachs non usa giri di parole: l’attuale Italia è molto lontana da quel che l’Europa richiede. A tal punto da essere definita “Plutone” l’ultimo pianeta del nostro sistema solare. Ed il paragone, se ci si pensa bene, non è poi così lontano dalla realtà.
Sono molti gli esperti che chiamano in causa, ricordandoli, i tempi in cui l’Italia sì non dava benissimo, ma per lo meno nei problemi economici non era la pecora nera. Ora addirittura la Grecia viene vista in miglior modo dagli investitori seppur solo per il fatto che i suoi titoli di Stato risultano più appetibili all’acquisto per via di tassi d’interesse più bassi dei nostri. Una mancanza di fiducia che insieme ad altri fattori ha portato a rimandare all’autunno l’asta dei Btp Italia.
La cosa assurda, come spiega anche l’agenzia, è che si vive in un paradosso finanziario che non è giustificato dai fondamentali economici: l’Italia resta la terza economia dell’Eurozona, la seconda manifattura dopo la Germania, un Paese con grande ricchezza privata, con un tessuto industriale forte e con un rating investment grade importante ma l’ultima in quanto a bond statali.
E questo accade perché chi investe in titoli di Stato è preoccupato dall’aumento del debito pubblico e la mancanza di volontà politica di ridurlo e dalla spinta antieuropeista. Quel che differisce dal passato è che gli altri governi hanno sempre fatto di tutto per ridurlo, mentre attualmente si pensa come aumentarlo e non solo: tutto viene visto come una possibile anticamera di una volontà italiana di uscire dall’Europa, con la sostanziale differenza che il Belpaese non ha le risorse necessarie per sostenere una simile procedura che già si presenta essere difficile per la Gran Bretagna.
E’ quindi importante chiedersi, mentre si avvicina la possibilità di una procedura di infrazione: non è meglio agire per scongiurare problemi senza dover poi davvero pagare troppo politiche assurde e propagandistiche?