Se l’Eurozona dovesse aver bisogno di ulteriori stimoli, ci sarebbe ancora spazio per poter dare vita ad un nuovo piano di quantitative easing: è questo il succo delle dichiarazioni di Mario Draghi, attualmente impegnato presso il simposio delle banche centrali a Sintra in Portogallo.
La situazione delle crescita in Europa è quella che è e paesi come il nostro, attualmente in difficoltà a causa dell’andamento della propria economia e di decisioni finanziarie e politiche azzardate, avrebbero tutto da guadagnare nel caso la BCE decidesse di creare un ulteriore piano di stimolo. Ma è anche vero che Mario Draghi è il Governatore uscente della Banca Centrale Europea e che il suo successore, ancora da stabilire, potrebbe avere delle idee diverse. Ecco come ha commentato il finanziere:
il programma di acquisto di asset ha ancora uno spazio considerevole. In assenza di un miglioramento, al punto che sia minacciato il ritorno di un’inflazione sostenibile ai livelli desiderati, sarà necessario un ulteriore stimolo: ulteriori tagli dei tassi e misure per mitigare qualsiasi effetto collaterale continuano a far parte degli strumenti a nostra disposizione. Guardando in avanti, lo scenario dei rischi rimane negativo, e gli indicatori per i prossimi trimestri indicano una debolezza persistente. Non si sono dissipati quei rischi evidenti durante tutto lo scorso anno, in particolare i fattori geopolitici, la crescente minaccia del protezionismo e le vulnerabilità dei mercati emergenti.
Come era previsto, dopo le parole di Mario Draghi lo spread fra il Btp decennale e il bund è sceso a 246 punti base facendo segnare il valore minimo dallo scorso aprile.