Rialzi e ribassi violenti colpiscono gli indici mondiali, in un trend di fondo che rimane negativo per il momento. Ad ogni minima performance positiva, si grida al rialzo, ma forse quello a cui stiamo assistendo sono solo nuove occasioni di vendita. In attesa di chiari segnali d’inversione sugli indici, uno studio delle commodities mostra invece trend definiti e target raggiunti:
Il future sui soybean riprende la strada del ribasso dopo un accenno di forza sfumato in soli 2 giorni: il capolinea sembra essere il livello 743,36. La discesa a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni, rende valido il segnale di ribasso innescato dalla rottura del triangolo avvenuta il 20 Novembre e permette ai ribassisti l’aggiornamento dello stop-loss al fine di salvaguardare la posizione presa.
Il future sul Gold sembra invece negare il mini-trend rialzista iniziato dal minimo del 24 Ottobre: un nuovo test del livello 733,04 chiarirà l’eventuale direzione futura, mettendo a rischio le posizioni rialziste ancora in essere.
Da qualche tempo, la situazione sul Gas (future miNY natural Gas quotato al NYMEX) sembrava mostrare risvolti interessanti, negati dai ribassi dell’ultimo periodo. Confermato dunque il trend ribassista di fondo innescato il 7 Luglio 2008, diretto verso i minimi di Agosto 2007 (area 5,2). Il superamento dei 7,2 al momento sembra l’unico segnale in grado di ridare positività a questo mercato per il medio-lungo periodo.
Sul future del Crude Oil, la situazione sembra invece molto delicata: dopo l’avvicinamento al target naturale dei 47 dollari, sembrava innescarsi un rimbalzo corposo. Il tutto è stato negato dall’avvenuta rottura di quest’area di prezzi. Il prossimo livello naturale è teoricamente posto a 30: nel caso in cui il mercato si dirigerà verso quest’area di prezzi estremamente bassa, le entrate ribassiste dovranno essere effettuate unicamente sui rimbalzi al fine di ridurre il rischio diventato a questo punto elevatissimo: dai massimi assoluti a 147 siamo oggi intorno ai 44 dollari e la prosecuzione di un trend ribassista comporterebbe una perdita in percentuale dai massimi assoluti non indifferente.