Per la prima volta la Federal Reserve sembra volere abbandonare la sua posizione caratterizzata da pazienza e bonarietà e apre alla possibilità di un futuro taglio dei tassi di interesse, pur mantenendoli fermi per il momento.
La situazione economica mondiale presenta delle sfide che dovranno essere affrontate e Jerome Powell e la sua squadra non intendono mettere a repentaglio il lavoro fatto fino ad ora: insomma, la Banca Centrale ha fatto sapere di essere pronta ad agire come la situazione richiederà in caso vi fosse bisogno di sostenere l’espansione economica. Cosa significa questo? Che l’appuntamento per eventuali cambiamenti è rimandato a luglio o a dopo l’estate e che per ora la forchetta dei tassi continua ad essere ferma tra il 2,25% ed il 2,50%.
Il perché di questa dilazione nei tempi è da ricercare nel desiderio di avere un’immagine più chiara sia sullo stato dell’economia mondiale ed americana ma soprattutto sulla questione dazi tra Stati Uniti e Cina che ha aperto una vera e propria guerra commerciale che potrebbe influenzare e non poco la situazione. Va sottolineato che Wall Street ha accolto bene le decisioni della Fed, la quale ha dimostrato di essere pronta a tutto nel momento in cui si ritenesse necessario: per questo motivo il Dow Jones ha chiuso in rialzo dello 0,15%, il Nasdaq dello 0,42% mentre lo S&P 500 ha guadagnato lo 0,30%. In calo i rendimenti dei Treasury a 10 anni, che perdono 3 punti base al 2,03%..
Apertura sì, ma allo stesso tempo ennesima sfida di Jerome Powell (il quale ha sottolineato di essere intenzionato a finire il suo mandato pieno, N.d.R.) a Donald Trump, che da mesi chiede un taglio del costo del denaro.