Air France lascia, è il momento della verità: sotto a chi tocca

Spinetta ha abbandonato ieri il tavolo delle trattative e il presidente Alitalia Prato ha ammesso che ora “per salvare Alitalia ci vorrebbe un esorcista” e si è dimesso. Ho sentito questa mattina il presidente della Uil Angeletti accusare il governo di aver lasciato i sindacati liberi di trattare. La colpa del governo sarebbe quella di aver messo la vendita di Air France in mano ai sindacati: giusto, sono più che d’accordo, ma sentirlo dire dal rappresentante di uno dei sindacati che ha sempre definito la proposta di Air France un ricatto mi sembra il colmo per una vicenda Alitalia già abbastanza inverosimile. Ma andiamo per ordine.

La notizia è di ieri sera: Spinetta ha abbandonato le trattative in seguito alla proposta fatta dai sindacati. L’ad della compagnia franco olandese ha giudicato la proposta non valida ma ha assicurato che la avrebbe portata al cda,nonostante una tale modifica non fosse assolutamente nei loro piani.

Convocato per oggi un cda straordinario di Alitalia. Cosa succederà? Potrebbero chiedere a Prato di ritirare le sue dimissioni da presidente, o dimettersi loro in blocco. Alitalia ha la liquidità agli sgoccioli e mai come ora è stata sull’orlo del fallimento.


Non ci sono più trattative nè possibili compratori, e soprattutto c’è poco tempo. E’ il momento della verità: che vengano fuori le cordate italiane o anche straniere. Alitalia è stata vittima della campagna elettorale, vittima del potere che i sindacati hanno nel nostro paese, e forse la fuga di Spinetta non la preventivava nessuno. Forse ognuno seguiva il proprio copione sicuro che tanto Air France sarebbe andata avanti per la propria strada, ma così non è successo.

Un ripensamento di Air France resta forse l’unica speranza, se in giornata non venisse fuori alcun fantomatico possibile compratore. Un possibile compratore che dovrebbe ricominciare tutto da capo, con il governo, con i sindacati, con il cda di Alitalia; si avvierebbe una nuova trattativa che verterebbe probabilmente sui soliti temi e incontrerebbe le solite resistenze.

A Piazza Affari Alitalia sospesa, dopo che durante la settimana aveva guadagnato il 43%. Ricordiamo che Alitalia perde 1 milione di euro al giorno, ha debiti pari ad oltre 1 miliardo e 300 milioni e non ha più denaro in cassa, e finchè il cda non rilascerà un qualche comunicato il titolo non tornerà sui mercati. La possibilità più accreditata sul momento è che oggi alle 13 durante il consiglio di amministrazione venga messa sul tavolo l’eventualità di richiedere un commissariamento straordinario, così come previsto dalla Legge Marziano.

Il commissario poi potrebbe scegliere di prendere tempo congelando i debiti della compagnia, ma anche smembrarla e liquidarla pezzo per pezzo, la soluzione che tutti temevano ma che forse nessuno ha mai preso veramente in considerazione.

5 commenti su “Air France lascia, è il momento della verità: sotto a chi tocca”

  1. Incredibile questa vicenda, i sindacati tirano la corda fino all’inverosimile e poi si nascondono. Ma che cosa pensavano che Air France sarebbe rimasta in eterno a supplicarli?
    Adesso la situazione è drammatica ed il governo non può nulla! Grazie ai sindacati si va verso la liquidazione!

  2. E’ incredibile vedere i sindacati fare squadra con Berlusconi e la Regione Lombardia per impedire qualsiasi accordo con AF nel nome di un protezionismo assolutamente becero e fuori del tempo.
    Al di là di questo va detto che vendere un asset come il vettore di bandiera al governo Francese (proprietario di AF) non è il massimo delle soluzioni.
    Anche perché, grazie all’open sky sottoscritto del governo europeo con il governo USA AF, al pari di tutti i vettori di bandiera europei, è già destinata al fallimento.
    Infatti mentre l’EU proibisce agli azionsiti pubblici di investire liberamente nelle proprie aziende (più in Italia che negli altri Paesi), il governo USA finanzia a piene mani i vettori US (tutti privati) sia attraverso il chapter 11 sia con regalo diretto di pubblico danaro (negli ultimi 5 anni ben oltre 15 MILIARDI di dollari).
    Quando un governo, anche italiano, sarà in grado di far compendere al governo europeo che non è possibile continuare ad autocastrarsi in nome di una libera concorrenza che tale non è e non può essere?

  3. concordo pienamente con luigi. resta da sperare che quella di airfrance sia una mossa strategica per far venire un po’ di strizza ai sindacati e per tastare il terreno riguardo ad un eventuale cordata italiana.
    didacus, il protezionismo c’è chi se lo può permettere e chi no e detto in parole povere l’italia, soprattutto per quanto riguarda alitalia non può.
    npotrei essere anche d’accordo sul fatto che air france non rappresenta il massimo delle aspirazioni, anche se non per il tuo solito motivo, ma al momento è l’unica soluzione, o meglio lo era.
    su open sky la penso diversamente, le compagnie europee potranno adesso partire ed arrivare anche da altri aeroporti nei loro viaggi verso gli usa, motivo in più per cui un vettore europeo come airfrance potrebbe volere fiumicino come hub

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