Il salvataggio di Alitalia torna a rischio? Lo farà di certo se Atlantia si spazientirà abbastanza da decidere di abbandonare la cordata: la controllata di Benetton si è stancata di attendere che Delta Airlines decida di rivedere il piano industriale. I termini stanno per scadere e la situazione sembra essersi arenata.
Ultimatum di Atlantia per Alitalia
Sono queste le indiscrezioni stampa provenienti da Il Messaggero riguardanti Alitalia e non vi è da star sereni: secondo fonti il direttore generale di Atlantia Giancarlo Guenzi avrebbe sollecitato il ministro dello Sviluppo Economico a a scendere in campo direttamente al fine di fare pressione sulla compagnia aerea Usa con il suo ruolo istituzionale, affinché il necessario compromesso per dare via all’offerta definitiva ed al conseguente contratto. E inutile dire che ancora una volta la situazione si è fatta scottante e che ogni parte deve collaborare al fine di non gettare alle ortiche tutto il lavoro fatto fino ad ora, a meno di due settimane dal termine fissato al 15 ottobre per le offerte vincolanti. Sono previsti per oggi diversi incontri che dovrebbero, ufficiosamente ed ufficialmente portare ad una gestione migliore delle trattative ed a passi avanti importanti, sebbene appaia evidente che Delta Airlines ancora non voglia scoprire ufficialmente le proprie carte per ciò che concerne la questione “Blue Sky“.
Delta misteriosa su piano industriale Alitalia
E’ proprio Blue Sky il vero problema alla base di questi rallentamenti: è l’integrazione di tale questione del piano industriale a rappresentare il pomo della discordia tra le parti, sebbene Ferrovie dello Stato appaia più paziente, focalizzata sulla riuscita del progetto della cordata. Ad ogni modo, per come stanno ora le cose, mentre Alitalia è fuori da Blue Sky, Delta, Air France, Virgin Atlantic hanno il ruolo di partner alla pari e questo è qualcosa che non è gradito da Atlantia. Delta inoltre sembra essere irremovibile sulla governance e vuole poteri di veto su materie gestionali e straordinarie, in assemblea e cda della Newco, compresa la decisione su futuri aumenti di capitale.
Quel che è importante comprendere è che quello di Atlantia non è propriamente un capriccio: la società ha infatti sostenuto la necessità di modificare il piano fin dal suo arrivo nella cordata perché come è non garantisce guadagni duraturi. Il partner commerciale (ovvero Delta) deve essere più incisivo ed aumentare la sua partecipazione almeno al 15%. Questo porterebbe sia Ferrovie che Atlantia ad essere più comprensive ed a rispondere positivamente alle richieste di Delta: ma accadrà?