Per chiudere la partita di Alitalia da Ferrovie dello Stato vengono richieste otto settimane di tempo ulteriore per presentare l’offerta vincolante della cordata: secondo indiscrezioni stampa i commissari sarebbero “irritati” da questo nuovo rinvio e potrebbero essere al lavoro su soluzioni alternative.
Commissari irritati per ritardo soluzione Alitalia
Non è difficile comprendere la posizione di irrigidimento dei tre commissari: l’avvertimento nei confronti della cordata era già arrivato nei mesi scorsi, quando era stata sottolineata l’urgenza di trovare in tempi stretti una soluzione. Per quanto il rendimento di Alitalia sia migliorato, l’attuale compagnia non può sopravvivere ancora a lungo senza aver bisogno di ulteriori fondi e la necessità di un piano industriale che rilanci e consolidi i bilanci si fa sempre più pressante. Tutte cose risapute, che si scontrano ancora una volta con l’incapacità della cordata di trovare una quadra su punti basilari. Enrico Laghi, Daniele Discepolo e Stefano Paleari hanno deciso di prendersi 48 ore prima di rispondere ufficialmente con eventuali specifiche sul tempo a disposizione di FS, Delta e Atlantia o possibili scenari alternativi. Non bisogna infatti dimenticare che anche Lufthansa si è riaffacciata nella partita, offrendosi come partner commerciale della nuova Alitalia. Nella lettera inviata da Gianfranco Battisti ai commissari si sottolinea che sono “ancora aperti alcuni punti qualificanti rispetto ai quali non vi è ancora accordo tra i partner della potenziale cordata, la cui definizione è essenziale ai fini della presentazione di un’eventuale offerta definitiva”.
La decisione è ora nelle sue mani.
Soluzione tecnica per Alitalia
Come citato potrebbe anche esservi la possibilità di una soluzione tecnica per Alitalia: dipende da quel che i commissari decideranno. E’ impossibile però, auspicando che una soluzione venga trovata, dimenticare che vi è stato un anno di negoziato in esclusiva fino ad ora e che sono ormai 7 le proroghe concesse (se si considera anche questa nel caso venisse confermata, N.d.R.). Il vero problema è che nonostante gli sforzi ancora non si è trovata una soluzione che accontenti tutti dal punto di vista azionario e sulla governance, tenendo conto che sia Atlantia che Ferrovie dello Stato vogliono essere soci di minoranza con un massimi di 37,5% di azioni a testa. Secondo le indiscrezioni fornite da Il Messaggero, la holding Benetton punterebbe molto sull’aiuto dei tedeschi per chiudere la partita, puntando sul desiderio di Lufthansa di partecipare: a quanto pare infatti i teutonici sarebbero pronti ad intervenire anche con una “quota di equity tale da consentire il raggiungimento di una maggioranza privata nel consorzio“.