Si sente sempre più spesso di limite di uso di contanti con annessi controlli: ma cosa significa di preciso? Ed in quale modo influenza ed influenzerà la vita di un normale consumatore? Ecco il punto della situazione.
Qual è limite uso contanti
Esiste un limite all’uso dei contanti che nella vita di tutti i giorni, a meno che non vi debba essere un cospicuo scambio di denaro, non ha una grande influenza per la quotidianità di un consumatore e delle sue abitudini: scatta però oltre alcune soglie la necessità di pagare con strumenti tracciabili così come richiesto dalla legge.
Fino al 31 dicembre 2019, gli scambi di contanti potranno avvenire senza controllo fino a 2.999,99 euro: nel caso ci si trovi davanti all’occorrenza di dover eseguire pagamenti pari o superiori a 3 mila euro si dovrà rinunciare all’uso del contante ed utilizzare invece il bancomat, il bonifico, l’assegno o la carta di credito. Dal 1° gennaio 2020, il limite scende a 2 mila euro: esso rimarrà in auge fino al 1 gennaio 2022 quando il limite scenderà al di sotto dei mille euro e quindi sarà necessario utilizzare i suddetti strumenti tracciabili per pagare qualsiasi somma più alta di 999,99 euro. Una “limitazione” che generalmente può essere sentita dal consumatore solo in caso di grandi acquisti o spostamenti di denaro.
Ovviamente le norme non sono valide sono per l’acquisto di beni e servizi ma sono applicabili anche allo scambio di denaro tra privati come donazioni, prestiti ed anche pagamenti verso la pubblica amministrazione.
Pagamento rate e limite uso contanti
Attenzione particolare, in tale contesto di limite all’uso dei contanti merita il fattore “rate”: questo problema infatti colpisce anche i privati e le operazioni di scambio tra loro. Anche per ciò che concerne la dilazione di pagamento tra soggetti privati entrano in causa i limiti suddetti e non vi è nessun problema fino a che si rimane negli stessi e non si impronti una rateizzazione per aggirare le norme. Non si può dividere una somma che supera il limite e pagare in rate a meno che non si verifichino due specifiche condizioni:
- La rateizzazione è conforme agli usi commerciali
- La rateizzazione è frutto di un preventivo accordo tra le parti.
Al di fuori di questi due casi, è necessario pagare rate con strumenti tracciabili: non rispettare la legge porterebbe entrambe le parti a pagare sanzioni di tipo amministrativo dai 3 mila ai 50 mila euro in base al valore della transazione illegale: Agenzia dell’Entrate e la Guardia di Finanza sono le entità chiamate a vigilare.