Meglio il Mes o i coronabond? La politica italiana è divisa su questo argomento, tanto quanto la popolazione che in un momento difficile come quello attuale si chiede se da questa diatriba in atto usciranno delle condizioni che le consentiranno di affrontare il futuro se non con serenità, perlomeno con la sicurezza di poter contare su una ripresa.
Coronabond e mes, c’è davvero differenza?
Alcuni analisti lo stanno spiegando apertamente: se si pensa a ciò che si può ottenere e alle condizioni a essi legati, alla fine tra Mes e coronabond non vi è poi questa grande differenza. E’ più una “illusione“, questo il termine usato da molti, che può aiutare il nostro paese a vivere l’indebitamento risultante in maniera migliore. Tecnicamente infatti l’unica differenza tra questi due strumenti finanziari sarebbe nella unilateralità o meno dello sfruttamento e della restituzione del denaro movimentato. Il Mes non piace all’Italia, che presenta una specifica situazione economica e di emergenza, mentre i coronabond non piacciono all’Olanda, per fare un esempio, che ha problematiche e bilanci differenti.
Il Meccanismo europeo di Stabilità o mes, nonostante le modifiche eseguite che rendono possibile l’accesso per le spese sanitarie fino al 2% del Pil, è visto in modo negativo dal nostro Governo perché dà l’impressione di essere troppo vincolante e problematico per ciò che concerne il futuro ammortamento. I coronabond al contrario, essendo qualcosa di condiviso vengono visti come più “morbidi” e più semplici da gestire.
La realtà relativa a Mes e Coronabond
La realtà dei fatti, è che alla fine tutto si riduce a essere un problema di “reputazione“. Perché pensando al funzionamento tecnico di Mes e coronabond è evidente che la vera differenza sta solo nella “distribuzione” delle garanzie-restituzione. Il Mes è un fondo assicurativo con quote garantite da tutti i paesi dell’Ue in proporzione al proprio Pil. E’ quindi una cassa comune che utilizza la quota totale come garanzia per un indebitamento a leva, e quindi più alto. La cifra da ottenere può crescere perché la cassa comune aiuta ad avere interessi più bassi sulla stessa, rispetto a quella che sarebbe la capacità d’indebitamento dello stato membro. Grazie a questo “gioco” il Mes, può prestare ai singoli paesi una cifra importante con tassi bassi, a condizione, come già sottolineato, di utilizzare i soldi per le spese sanitarie legate all’emergenza covid-19.
I coronabond sono invece titoli di debito emessi per raccogliere risorse da destinare alle spese sanitarie affrontate per combattere il covid-19 e le obbligazioni sarebbero, come già anticipato, garantite dai tutti i paesi dell’Unione Europea. A livello tecnico non cambierebbe poi molto, tranne il fatto che il Mes sarebbe legato a un contratto unilaterale mentre i coronabond sarebbero simultanei di tutti i membri, a patto che tutti agiscano di concerto. E di questo non si può essere certi.