FCA e PSA: la fusione continua. Erano in molti gli analisti che si chiedevano se le due società, a causa dell’emergenza scatenata dall’epidemia di Coronavirus, avrebbero rallentato o bloccato l’operazione di unione iniziata alla fine del 2019: la risposta è arrivata attraverso un comunicato congiunto.
Prosegue unione tra le due società
Quella dell’unione di FCA e PSA è una delle storie finanziarie che più hanno tenuto banco nel corso degli ultimi mesi, dopo un iniziale tentativo di fusione andato a male tra FCA e Renault: a sorpresa, proprio quando si pensava che potessero ripartire le trattative tra le due aziende, la società di John Elkann ha presentato il suo piano di unione con i francesi della Peugeot.
Tutto sembrava andare bene, senza scossoni, fino a che il coronavirus non ha bloccato l’economia mondiale, con tutte le problematiche che ne sono conseguite per i vari protagonisti della finanza globale.
In molti hanno pensato che nel “dimenticatoio“, insieme al resto cadesse anche la fusione tra le due società europee: fortunatamente non è stato così. L’annuncio del proseguimento del loro percorso è arrivato in corrispondenza con quello che entrambi i soggetti non distribuiranno un dividendo ordinario quest’anno.
All’interno dello stesso comunicato è stato infatti sottolineato che la fusione andrà avanti secondo i tempi già stabiliti e che finirà entro quando previsto inizialmente.
Crisi coronavirus potrebbe interferire sui risultati
Ovviamente la ragione alla base della mancata distribuzione del dividendo 2020 è legata all’emergenza covid-19 e all’impatto che la stessa ha avuto sia sulle due società che sul mercato automobilistico in generale. All’interno del comunicato si può leggere che “le attività in preparazione della fusione 50/50 annunciata nel dicembre 2019 procedono positivamente, compresi gli adempimenti per l’approvazione da parte delle autorità antitrust ed altre autorità “.
Vi è certezza nelle parole di FCA e PSA, sebbene nel comunicato congiunto pubblicato dalle due società si sottolinea che si tratta di “dichiarazioni previsionali” al momento, soprattutto in merito alla performance finanziaria futura e alle aspettative delle due parti per ciò che riguarda il raggiungimento degli obiettivi preposti.
Per quanto infatti le due aziende siano solide e il percorso di unione vada davanti, l’emergenza dettata dal coronavirus ha senza dubbio modificato quelli che erano gli assetti del mercato ai tempi della formulazione degli obiettivi commerciali da raggiungere. Ecco quindi che i risultati raggiungibili in determinati periodi di tempo potrebbero differire in modo significativo da quelli contenuti nelle dichiarazioni previsionali.
Una volta che la fusione sarà completata, va ricordato, si arriverà alla creazione del quarto gruppo mondiale nel settore Automotive per grandezza.