Colpo di scena per ciò che riguarda Autostrade: Atlantia ha di fatto fermato le trattative esclusive con Cassa Depositi e Prestiti decidendo di prendere in considerazione una vendita aperta anche ad altri possibili acquirenti. Un passo che non ci si aspettava davvero. O forse si?
Atlantia gira le spalle al Governo?
Va detto che dal crollo del Ponte Morandi di Genova i rapporti tra Atlantia e il Governo siano sempre stati un po’ altalenanti: ci si aspettava che fosse possibile trovare una quadra, come sembrava essere successo a luglio. Eppure ci si ritrova ora con un niente di fatto, o la concreta possibilità che ciò accada.
Per il consiglio di amministrazione di Atlantia la trattativa con Cassa Depositi e Prestiti per il passaggio di Autostrade per l’Italia sotto il controllo di Cassa Depositi e Prestiti si sarebbe fatta troppo complessa e quindi si è deciso di procedere con la messa in atto di un “meccanismo di valorizzazione alternativo “dell’asset in questione. All’interno della comunicazione è stato sottolineato:
[..] allo stato si rilevano concrete difficoltà nel proseguimento positivo delle trattative, non solo per concordare la definizione di meccanismi volti alla determinazione di un valore di mercato di Aspi, ma anche per effetto di richieste avanzate da parte di Cdp su ulteriori impegni al di fuori di quanto rappresentato nella lettera del 14 luglio 2020.
Una lettera che era stata scritta sulla base di quanto concordato insieme a Palazzo Chigi.
Soluzioni alternative alle trattative esclusive
Le soluzioni alternative sarebbero da individuare “con spirito di buona fede” per raggiungere a prescindere da un’eventuale entrata di Cassa Depositi e Prestiti come socio di maggioranza in Autostrade, una separazione tra questa e Atlantia.
Una decisione che porta automaticamente a chiedersi se il problema non stia nella difficoltà di trovare un accordo tra le parti sul valore di Aspi per ciò che concerne la quotazione in Borsa. Viene infatti sottolineato nella nota che accompagna i risultati semestrali della holding dei Benetton:
Pur considerando le nuove proposte formulate nel mese di luglio 2020 da Autostrade per l’Italia e Atlantia e la disponibilità manifestata anche da parte del governo di voler giungere ad accordo, permangono significative incertezze principalmente riconducibili ai contenuti, alle modalità e ai tempi di attuazione per addivenire alla conclusione degli accordi.
Un atteggiamento che ricorda quello di Atlantia ai tempi del coinvolgimento in Alitalia e che in questo caso non potrebbe facilmente permettersi di portare avanti. Il suo piano è quello di mettere in vendita il famoso 88% al quale rinuncerebbe ma non in via esclusiva a Cdp che sarebbe trattata come un qualsiasi investitore. Quale sarà la reazione del Governo?