La banca italiana Intesa Sanpaolo ha emesso un bond da 1,25 miliardi di euro senza la garanzia da parte del Tesoro. L’operazione, normale in un mercato tranquillo ma coraggiosa ed importante in questo periodo di forte crisi finanziaria, è la prima in Italia, in seguito al crack di Lehman Brothers e la seconda in tutta Europa dopo quella di Bnp Paribas. Il prestito obbligazionario, della durata di 5 anni, è stato emesso da Intesa Sanpaolo senza la garanzia dello Stato e ha finalmente riaperto anche in Italia il mercato obbligazionario, dormiente da mesi.
Intesa Sanpaolo, per ottenere un riscontro positivo, ha dovuto offrire rendimenti elevati: la cedola offerta, infatti, è del 5,375% pari a circa 195 punti base sopra il tasso swap, una cifra stratosferica se si pensa che prima del fallimento di Lehman la banca italiana offriva circa 20 punti base sopra il tasso swap. Intesa Sanpaolo, nonostante l’attuale crisi, è riuscita a raccogliere ordini d’acquisto per due miliardi di euro. La domanda, come riferiscono le banche collocatrici del bond, arriva soprattutto dalla Francia, con una percentuale del 48%. Seguono l’Italia, con il 15% e i Paesi Bassi con l’11%.
Si sta movimentando, dunque, il mercato obbligazionario, fermo ormai da metà settembre. Già lunedi scorso, infatti, l’istituto di credito francese Bnp Paribas ha emesso obbligazioni senza garanzia statale, pagando 160 punti base sopra il tasso swap. Anche Societé Generale, pur senza emettere nuovi bond, ha scelto di muoversi all’interno del mercato obbligazionario aumentando l’importo di un vecchio bond.
L’esempio di Intesa Sanpaolo dimostra che anche in questo periodo di crisi, se i rendimenti sono convenienti la domanda c’è e gli investitori sono pronti ad investire.