E’ nuovamente scontro tra Tim e Open Fiber sulla rete a banda larga in Italia: una dialettica che si sta facendo nuovamente molto accesa in vista del cda di Tim previsto per il 31 agosto, nel quale dovrebbe arrivare la decisione definitiva in merito alla proposta del fondo Kkr sulla rete secondaria di Tim.
Nuovo scontro tra Open Fiber e Tim
Questo sarebbe pronto a rilevarne circa il 40%: un progetto congelato dall’intervento del governo che avrebbe dovuto portare alla ricerca di una soluzione alternativa. Parlando con i giornalisti di Repubblica, Luigi Gubitosi, l’ad di Tim, ha chiarito che l’azienda “darà la banda ultralarga a tutta Italia, con Open Fiber o senza. E manterrà la maggioranza di una società unica della rete, come è logico che sia“. Il manger ha ricordato che Tim è “il candidato naturale a creare un’infrastruttura che risponda alle esigenze di digitalizzazione del Paese” resesi ancora più evidenti dopo il periodo di lockdown dovuto all‘emergenza covid-19.
Un attacco, quello di Gubitosi ad Open Fiber, guidata da Elisabetta Ripa, molto diretto nel quale viene sottolineato come la società stia indietro di tre anni rispetto al suo programma di investimento. Ovviamente non è mancata la reazione da parte dell’azienda che ha affidato la sua risposta a una nota dedicata:
Riscontriamo l’ennesima intervista dell’amministratore delegato di Tim tutta incentrata a parlare (male) di un’altra società (Open Fiber). Al contempo, il dottor Gubitosi attribuisce ritardi ed inefficienze della sua società a gestioni precedenti, delle quali però non vuol parlare (e qui – stranamente – riemerge un britannico fair play). Ci coglie il sospetto, senz’altro infondato, che Open Fiber sia un’ottima opportunità per non toccare temi scomodi di casa propria, che meriterebbero forse maggiore, analitica ed approfondita attenzione. Open Fiber non risponde dei suoi risultati e dei suoi conti al dottor Gubitosi conclude la nota – ma ai suoi azionisti e al pool delle 14 primarie banche che la finanziano.
Ministro Patuanelli mette fine a botta e risposta
Un botta e risposta nel quale si è inserito, per bloccare lo scontro, il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, che interpellato a proprosito dell’intervista dell’Ad di Tim ha commentato che “la rete unica la fa lo Stato“.
Nel corso dell’intervista con Repubblica Luigi Gubitosi ha affrontato non solo il discorso Open Fiber ma anche quelli che saranno i prossimi passi di Tim a livello industriale, ricordando che nel prossimo cda si delibererà sulla creazione di FiberCop, ossia la società della rete secondaria, e sull’ingresso in quella società di Fastweb e Kkr. In seguito poi si valuterà se vi sono le basi necessarie per far sì che questa operazione abbia il suo ruolo anche nella creazione della rete unica.