Niente fusione di MPS con Unicredit: è questa la richiesta del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani al governo. Un’operazione di questo genere porterebbe, secondo il governatore, a una forte crisi occupazionale.
Preoccupazione per gli esuberi possibili
Gli esuberi, secondo Eugenio Giani, sarebbero troppi, circa 6 mila, con ovvie conseguenze sul tessuto sociale del territorio. Le dichiarazioni sono giunte dopo un incontro con i sindacati nel quale si è deciso di fare di tutto per convincere il Governo a trovare un modo di mantenere la sua presenza all’interno del capitale della Banca. E’ importante ricordare che per non contravvenire ai regolamenti europei, lo Stato deve uscire da Monte Paschi di Siena entro il 2021. Ha reso noto il presidente della Regione Toscana:
Lavoreremo insieme per indurre il Governo a mantenere le sue quote in Mps e per fermare il processo, di cui si paventa un’accelerazione, per la fusione con Unicredit. Questo anche tenendo conto della reazione degli stessi mercati nei confronti di questa ipotesi, ma soprattutto perché è necessario approfondire fino in fondo altre prospettive.
Quello che la Regione e i sindacati chiedono allo Stato è di bloccare la fusione per aspettare il tempo necessario alla valorizzazione e al rafforzamento delle caratteristiche della banca per trovare un venditore che sappia preservare l’occupazione. All’incontro con Eugenio Giani erano presenti i segretari regionali delle confederazioni Cgil, Cisl e Uil, Dalida Angelini, Riccardo Cerza e Annalisa Nocentini, per discutere di quello che sarà il futuro dei dipendenti di MPS, al momento a quota 21.500 dipendenti in Italia e 1.421 filiali in tutta la penisola.
Darsi da fare per risolvere la questione economica
Il presidente della Regione Toscana ha sottolineato come la situazione economica del territorio sia da considerare estremamente grave e di come ci sia bisogno di affrontare le emergenze economiche con la stessa forza e sforzo impiegato nell’emergenza sanitaria causata dal covid. L’attuale situazione, secondo il Governatore non potrebbe sopportare progetti di fusione quale sarebbe quello tra MPS e Unicredit: i licenziamenti sarebbero troppi, anche senza contare la perdita di identità dell’istituto senese. ha continuato Giani:
Mps rappresenta oggi una realtà che indubbiamente risente di quello che è stata la grave crisi affrontata negli anni, ma che da tutta una serie di indicatori e segnali dà la percezione di potersi consolidare e riproporsi rafforzata sui mercati. Ha un management di assoluta qualità, e superati i contenziosi e gli oneri che sono il portato di una gestione passata, in realtà il corpo della banca si propone a mio giudizio competitiva e con solide prospettive.
Sarà importante osservare e valutare le prossime mosse di tutti gli interlocutori di questa storia.