Come comportarsi con i saldi 2021 invernali ora che ci sono anche il Coronavirus e le norme anticontagio da rispettare? I cittadini sono confusi e le associazioni dei consumatori esprimono il loro disagio.
Saldi Invernali più difficili di quelli estivi
Lo scorso anno, con i saldi estivi e il numero di contagi molto basso, i negozi erano aperti ma la gente aveva quasi paura ad entrare, continuando a prediligere l’acquisto online, abbandonando le vie del lusso delle principali città per dei saldi più blandi e low cost del solito. Il primo giorno di saldi in alcune città si è svolto in una giornata di zona gialla: un piccolo spazio di “libertà” che quasi fa illudere che la pandemia di Covid-19 non stia regolando la nostra vita da quasi un anno.
Eppure anche questa volta non ci si avvicina a quei tutto esaurito di una volta: mancano i soldi e manca la voglia in alcuni casi di impegnarsi nella ricerca del prezzo migliore e dell’occasione. Certo, nel momento in cui i clienti hanno la possibilità di girare più o meno liberamente si registrano dei picchi di presenza e vendita, ma non si può parlare di normalità. Nei giorni di zona arancione, l’impossibilità di muoversi dal Comune di residenza rende rende difficile un grande flusso di vendite.
Confusione saldi causa restrizioni
Una denuncia seria della confusione dei clienti, nell’ambito dei saldi 2021 invernali arriva direttamente dall’Ascom e dalla sua presidentessa Maria Luisa Coppa, che spiega come come l’andamento dei saldi sia legato ai colori della pandemia e di come le restrizioni agiscano direttamente sul fatturato, parlando della situazione di Torino.
La gente è confusa e non sa più cosa può fare e cosa no e come non capirla? Ogni giorno è diverso dall’altro e alla confusione si aggiunge la preoccupazione. Questo primo sabato non è stato come ci aspettavamo, rispetto a venerdì, specialmente in centro. Tuttavia l’impressione degli imprenditori dei negozi non è così negativa, chi entra compra: quest’anno sono acquisti più mirati, la clientela sembra essere comunque motivata.
Una maggiore chiarezza in merito alle restrizioni legate al commercio sarebbe utile. Più in generale la crisi c’è e si sente, ma i magazzini sono pieni anche a causa dello stop di novembre, che non ha reso possibile vendere molti stock: un evento che si traduce, ora, in prezzi decisamente convenienti.
La pandemia di Coronavirus, piccola nota di colore, è stata capace di cambiare anche le priorità degli italiani nell’acquisto: dove prima si cercava il lusso ora sono la comodità e la versatilità a farla da padrona, soprattutto nell’ambito dell’abbigliamento.