S&P Mib i top 10 di giornata:
BANCO POPOLARE 5,1900 (+2,47%); ALLEANZA 6,0800 (+2,18%); SEAT PG 0,0569 (+1,61%); FASTWEB 20,0700 (+0,85%); LUXOTTICA GROUP 14,0400 (+0,79%); MONDADORI 3,4800 (+0,65%); PRYSMIAN 8,3200 (-0,12%); FINMECCANICA 10,4600 (-0,19%); GENERALI 19,4100 (-0,61%); FONDIARIA – SAI 14,0000 (-0,71%).
S&P Mib i flop 10 di giornata:
TENARIS 7,4600 (-6,52%); FIAT 5,1550 (-5,93%); ITALCEMENTI 8,5900 (-5,71%); TERNA 2,2700 (-5,22%); SAIPEM 11,9900 (-4,84%); INTESA SANPAOLO 2,2375 (-4,69%); L’ESPRESSO 1,2520 (-4,06%); ENEL 4,2575 (-3,79%); STMICROELECTRON 4,8150 (-3,70%); UBI BANCA 11,4000 (-3,63%).
La notizia della mattinata è di quelle da non lasciare alcuno spazio al dubbio: per le Borse si preannuncia una giornata da dimenticare. Il motivo sta tutto nella decisione assunta dal Senato statunitense che ha bocciato in tronco il pacchetto di salvataggio in soccorso dell’industria dell’auto – 14 miliardi di dollari capaci di garantire, qualora fossero stati approvati, una boccata di ossigeno.
Le prime fasi di contrattazione, infatti, sono assai negative: Piazza Affari ha un crollo notevole, con il Mibtel che cede il 4% e l’S&P/Mib sotto di 4,5 punti percentuali. Alla conclusione della prima parte, tutta l’Europa è coinvolta da perdite notevoli che si attestano sulla media del 5%. Nessuno, tra i singoli titoli, fa registrare rialzi mentre è particolarmente sentita – e scontata – la perdita di Fiat. Male anche i bancari: Intesa e Unicredit i peggiori.
Nel pomeriggio la ripresa inaspettata che non coincide affatto con la capacità di recuperare tutte le perdite ma quantomeno di contenerle, respingendo quel tracollo annunciato in mattinata: tra le piazze continentali, una delle peggiori è proprio Piazza Affari con il Mibtel a -2,32% e l’S&P Mib a -2,56%.
Analizzando i singoli titoli, Banco Popolare (+2,47%) e Alleanza (+2,18%) fanno registrare l’andamento migliore. Crollo per Tenaris (-6,52%) e Fiat (-5,93%).
Settimana molto volatile e in leggero recupero per l’indice S&P MIB 40.
I corsi dall’area 17800 si spingono a 19900, per poi riportarsi a 18500 e chiudere a 19000. Per le prossime sedute appare sempre determinante la tenuta o meno della fascia supportiva coincidente con le 18500/300.
Una sua tenuta permetterebbe oscillazioni tra il livello e 19600 e sopra verso le 20000/20200.
Viceversa porre molta attenzione in seguito a chiusure di seduta sotto le 18500/300, evento che fornirebbe un nuovo segnale di decisa debolezza e di ripresa del movimento correttivo, con implicazioni in direzione delle 17200/16900 (area dove ritorneremmo compratori) e livello intermedio a 17800.