I grandi del brokeraggio bloccano l’acquisto dei titoli di GameStop da parte degli investitori minori e scatenano la reazione dell’imprenditore di Tesla e della deputata statunitense, a favore delle realtà di investimento portate avanti dai cosiddetti “pesci piccoli”
Foto di Artem Podrez da Pexels
La vicenda “GameStop” e i piccoli investitori
Il caso “GameStop” accende l’attenzione sui piccoli investitori, e su quanto il trading stia diventando un’attività sempre più condivisa anche al di fuori della sfera di azione dei grandi operatori.
Recente, a questo proposito, è l’intervento di Elon Musk, il noto imprenditore cofondatore di Tesla, che si è unito alla protesta – diffusa anche via social – di Alexandria Ocasio-Cortez, deputata dem statunitense, rispetto all’iniziativa, da parte di Robinhood Markets, Webull Financial e Interactive Brokers LLC di limitare l’accesso alle attività di trading per quanto riguarda le azioni di GameStop Corporation, l’azienda americana specializzata nella vendita di videogiochi e accessori per i games.
La limitazione sulla negoziazione dei titoli di GameStop, ma anche, a quanto pare, di altri titoli in rialzo – da BlackBerry a Nokia, da Express Inc ad Amc – da parte dei giganti del settore, ha infatti scatenato una reazione, a colpi di Tweet, da parte di Musk e della Ocasio-Cortez, che si sono schierati verso i piccoli investitori, definendo tale blocco – per usare le parole della deputata – “inaccettabile”, benché giustificato dai big del trading con una eccessiva volatilità dei mercati.
Gli investitori minori: una realtà sempre più frequente sul web
Foto di Artem Podrez da Pexels
Del resto ormai il trading è una realtà alla portata anche degli investitori minori, come conferma l’attenzione crescente degli utenti rispetto ai broker online presenti sul web.
Dati alla mano, va detto prima di tutto che, soltanto nel 2018-2019, almeno secondo l’Annuario del trading online italiano, il numero dei broker online nel Belpaese ha avuto una crescita di ben 83 punti percentuali in una sola annata, con oltre 100 operatori in più autorizzati da Consob nel biennio di riferimento.
Un dato, questo, che va correlato anche all’utilizzo crescente di software e di piattaforme sicure, costantemente aggiornate – come MetaTrader, ad esempio – da parte di quelli che sono considerati i migliori broker online, accessibili anche per mezzo di app dedicate nonché dotati di una varietà di asset e strumenti comprendenti forex, metalli preziosi, azioni e indici.
Se dunque già lo scenario italiano, nel 2019, faceva riferimento a circa 200 mila trader attivi sul campo – includendo anche gli heavy trader -, oggi, a distanza di due anni, la prospettiva di salute del settore trova conferma, oltre che nei fatti sopracitati, anche in alcuni eventi dedicati, come ad esempio il recentissimo ITForum Online Week, svoltosi a gennaio 2021 e riservato, oltre che ai professionisti del settore, anche ai trader e ai semplici risparmiatori.