La Fed rimarrà ancora paziente, ma già anticipa che nel 2023 i tassi di interesse potranno subire un rialzo sensibile: la Federal Reserve americana inizia ad essere chiara fin d’adesso sulle strategie di politica monetaria che intende mettere in atto nei prossimi mesi.
Tassi fermi ma possibile rialzo in futuro
Insomma, la stretta che tutti si aspettavano appare essere più vicina: i tassi sono rimasti fermi tra lo zero e lo 0,25%, è stato confermato l’acquisto di titoli, ovvero 80 miliardi di dollari al mese di bond più 40 miliardi di asset backed securities, ma questo non significa che la Banca Centrale Americana decida di lasciare la sua politica nelle mani dell’andamento monetario generale. All’unanimità la banca di Jerome Powell ha considerato di nuovo i rialzi dell’inflazione come transitori. Il Presidente della Fed non è intenzionato a rimanere con le mani in mano, e le sue dichiarazioni lo dimostrano fin dalle prime battute:
Se vedessimo segni che l’andamento dell’inflazione o le aspettative di inflazione di lungo termine si muovano in modo notevole e persistente al di sopra i livelli coerenti con il nostro obiettivo, saremo pronti a modificare l’orientamento della politica monetaria.
Un atteggiamento più che è giustificabile giustificato dall’economia mondiale ed all’andamento generale di quella locale statunitense. Va detto che al momento, secondo l’economista, le aspettative seppure in rialzo restano ancorate ma non si può non tenere da conto delle interruzioni delle forniture occorse che aumentano sensibilmente la possibilità che l’inflazione cresca: a marzo la situazione era ben diversa, i governatori della Federal Reserve non sentivano così pressante le pressioni dell’inflazione.
Non dare troppa importanza alle stime
Dalla Fed arriva comunque un invito a non dare troppa importanza alle indicazioni date a giugno 2021, a prescindere dal fatto che le proiezioni sull’inflazione siano state riviste al rialzo seppure leggermente: si è passati al 3,4% dal 2,4% di questo marzo. Le previsioni parlano di un 2,1% rispetto al 2% precedentemente stimato per il 2022 e del 2,2% dal 2,1 % stimato per il 2023. In generale, la Federal reserve statunitense non si aspetta che possa essere superata la soglia di tolleranza del 2,5% ma in ogni caso avvertono che l’istituto è già pronto ad affrontare qualsiasi scenario.
Si tratta senza dubbio di un atteggiamento lungimirante, tenendo da conto quella che è la situazione economica mondiale e non bisogna rigettare del tutto l’ipotesi che gli stessi governatori della Federal Reserve si siano espressi ipotizzando un rialzo dei tassi di interesse nel 2023 nell’ottica di un Risk management che la banca deve per forza portare avanti a causa della situazione macroeconomica figlia della pandemia di coronavirus.