C’è un proodotto che sembra non conoscere crisi della domanda anche in un periodo di crisi: secondo le stime degli analisti, infatti, nel 2009 ci potrebbero essere dagli 8 ai 10 milioni di sacchi in meno di caffè rispetto alla domanda. Nel 2008 il consumo della bevanda nera si dovrebbe attestare intorno ai 130 milioni di sacchi mentre l’offerta è stata di 130. Ma nel 2009 i problemi potrebbero sorgere per le difficoltà che si sarebbero registrati nel primo paese produttore al mondo, il Brasile. Il paese sudamericano infatti dovrebbe raccogliere ciorca 6 milioni in meno di sacchi della categoria Arabica, che è quella maggiormente consumata nel mondo. Altri due milioni in meno dovrebbero venire dalla Bolivia, Costa Rica, Honduras e Guatemala. Meno problemi dovrebbero esserci invece per la qualita’ Robusta che viene sopratutto utilizzata per l’espresso, essendo di gusto più forte e concentrato.
Il mercato del caffè anche nel 2008 dovrebbe vedere una crescita del 2% che dovrebbe essere amntenuta anche nel 2009 e nel 2010 malgrado la crisi, secondo le previsioni di ICO, l’organizzazione internazionale dei produttori di caffè. E per questo motivo il suo prezzo dovrebbe avere una risalita anche piuttosto consistente, come d’altra parte già registrato in questi ultimi mesi dell’anno nella catena di caffe Starbucks in America. Questo trend si è anche confermato sui mercati finanziari delle materie prime, dove il future sul caffè ha perso nell’ultimo il 28% contro il 59% del mercato. Il caffè perciò anche dal punto di vista finanziario potrrebbe essere, secondo molti esperti, una buona scommessa anche per il futuro. Il direttore finanziario della catena di caffè Starbucks, la prima al mondo ha però detto che le vendite sono calate del 9% nelle prime nove settimane dell’attuale trimestre, aggiungendo di non poter fornire previsioni sui primi tre mesi dell’anno prossimo. Il direttore finanziario di Starbucks ha aggiunto di non attendersi che il gruppo terrà fede alle attese degli analisti sul trimestre in corso, ma ha confermato la strategia di crescita, dicendo di aver individuato un modo per tagliare altri 200 milioni di dollari di costi. Nonostante il profit warning, il mercato sembra apprezzare le parole del manager di Starbucks: il titolo, infatti, balza del 2% circa.