Il Governo ha in mente un piano per contrastare il caro bollette che dovrebbe discutere e approvare nel corso del prossimo Consiglio dei Ministri: sono queste le indiscrezioni che arrivano da Il sole 24 ore e che fanno ben sperare per il futuro e per le tasche degli italiani.
Rincari molto alti soprattutto in campo energetico
Codacons e le altre associazioni dei consumatori hanno sottolineato come si tratterà di un autunno e un inverno bello pesante per la popolazione se non si tenterà di mettere un freno agli aumenti che sono previsti per le prossime settimane. Giovedì prossimo in seduta l’Esecutivo cercherà di ridurre di almeno un terzo quello che sarà l’impatto dei nuovi aumenti in arrivo. Si parla in assoluto di circa 9 miliardi di euro in totale rappresentati, tra le altre cose per imprese e consumatori, da rincari pari al 31% sul gas e al 40% sulla bolletta dell’energia elettrica.
Per riuscire nell’esecuzione del piano i tecnici sono attualmente impegnati nell’individuare le coperture: fondamento essenziale per far sì che i consumatori non vengano travolti dalla stangata. Al momento si parla di 750 milioni provenienti dalle aste della CO2 che già da luglio sono state in grado di ammortizzare gli aumenti applicabili e di una parte, cospicua, che il Ministero delle Finanze dovrebbe recuperare da quel che avanzerà dai bonus messi in campo per affrontare la pandemia di coronavirus. Si pensa che in base a quello che sarà probabile recuperare, sarà possibile tagliare il caro bollette per un totale di 3-3,5 miliardi rispetto ai 9 totali.
Un taglio una tantum di aiuto ai consumatori
In linea di massima la procedura che verrà approvata quasi sicuramente al prossimo Consiglio dei Ministri ricalcherà quello che è già successo nel corso di questa estate, ovvero il taglio “una tantum” degli oneri di sistema che, va sottolineato, era pari 10,7% della bolletta elettrica e del 4,1% su quell del gas nell’ultimo aggiornamento trimestrale. Numeri appesantiti anche dalle imposte come Iva e accise che hanno fatto la loro parte nel far lievitare i conti.
Come ha sottolineato anche il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, dovrebbe esserci a breve anche una revisione strutturale delle bollette, sebbene si stia ancora decidendo se inserire questa cambiamento direttamente nella manovra economica o in un decreto collegato: verrà scelta una soluzione che consenta di far partire il cambiamento il prossimo gennaio. Al momento si è optato per una soluzione veloce e semplice che consenta di aiutare la popolazione a non rimanere vittime del caro bollette per poi riformare il sistema.
Gli esperti sono ancora indecisi sul quale possa essere la soluzione migliore in tal senso e hanno deciso di prendersi ancora alcune settimane di tempo.