La Banca Centrale Europea si trova praticamene davanti a un bivio: favorire la crescita o controllare i prezzi? Tradotto in termini economici, bilancio o inflazione? Qualsiasi sia la scelta la parola d’ordine è trovare un equilibrio.
Inflazione e bilancio da tenere sotto controllo
La BCE ha bisogno di valutare la situazione e tenere conto dei maggiori rischi che l’Unione potrebbe incontrare in quest periodo, dove la forte inflazione rischia di creare danni che fino a questo momento si era riusciti a evitare in merito a una politica monetaria che deve essere ben calibrata per non creare danni agli Stati membri. Gli analisti sostengono che fino a che la Banca Centrale dirà che la bilancia dei rischi è in equilibrio non dovrebbero esserci problemi molto gravi e che sarà possibile comunque accompagnare in modo corretto la ripresa senza modificare approcci.
Nel momento in cui l’inflazione sarà considerata un pericolo, ci si potrà aspettare un cambiamento della politica monetaria da parte della BCE e questo perché quando si parla di offerta un aumento dei prezzi anche consistente si traduce in un minore potere di acquisto per le persone e un conseguente decremento della crescita. Diventa importante quindi per la banca centrale addirittura evitare di lanciare dei messaggi sbagliati al mercato onde evitare scossoni non necessari soprattutto perché siamo ancora all’interno della pandemia e i problemi del blocco dell’attività produttiva per un certo periodo ancora si fanno sentire.
I numeri non solo ancora quelli del 2019 e la necessità di accompagnare la crescita dopo il periodo più difficile, presuppone cautela, soprattutto perché non si parla di una ripresa postuma a una classica recessione.
Euro in linea con le aspettative anche se in calo
L’inflazione, che per molto tempo non aveva rappresentato un problema sta preoccupando la BCE che sebbene utilizzi l’aggettivo “temporanea” ogni volta che parla di prezzi infiammati, è perfettamente cosciente che ora il rischio di un aumento delle aspettative è reale dato che il rialzo ha colpito anche l’inflazione “core”.
Anche l’euro sta passando un periodo “diverso” facendo segnare un calo rispetto alla media di lungo periodo: tale andamento può essere sinonimo del fatto che in altre zone la politica monetaria tende a essere più restrittiva che nell’Unione Europea o che l’inflazione nell’Unione monetaria è attesa più alta che altrove: più o meno la stessa cosa. Al contempo però non viene considerato un problema dalla Banca Centrale Europea l’attuale cambio con il dollaro, che come risaputo è basilare per una corretta gestione degli acquisti di materie prime e per il commercio generale.
Detto tutto questo sarà quindi molto importante verificare quali saranno le parole con le quali si esprimerà nella prossima riunione il consiglio direttivo della Banca centrale europea.