Riparte la earning season sui mercati finanziari, con le quotate statunitensi a fare da apripista, e l’attenzione di tutti gli investitori internazionali torna a focalizzarsi sulle piazze azionarie. Essi, infatti, cercano di capire se il trend positivo dei dati di bilancio delle società, che sono tornati agli stessi livelli del pre-pandemia, possa continuare a rimanere tale anche nel futuro prossimo, con tutto ciò che ne consegue per le performance di borsa.
Naturalmente anche i risparmiatori retail provano a estrapolare spunti di riflessione dalla contingenza, poiché, dopo un periodo abbastanza prolungato di crescita ininterrotta dell’equity, bisogna valutare se sia ancora il caso di comprare azioni per implementare operatività di lungo periodo o, di contro, sia giunto il momento di mantenere un atteggiamento più speculativo.
Gli strumenti indispensabili per operare sui mercati azionari
Indipendentemente dal tipo di approccio si voglia assumere sul mercato azionario, è opportuno sottolineare come il nodo principale da sciogliere per un investitore sia rappresentato dall’esecuzione di una strategia che tenga conto del suo profilo di rischio e dell’orizzonte temporale entro cui si propone di raggiungere determinati obiettivi di rendimento. In seconda battuta è determinante la scelta di un valido intermediario finanziario, dotato di tutti quegli strumenti che siano in grado di mettere l’utente nelle condizioni migliori di costruire il proprio modus operandi. Tale passaggio potrebbe sembrare ininfluente ad un occhio poco esperto, ma in realtà da esso dipende la modalità di accesso al mercato, la quantità di capitale da destinare all’investimento e il profilo commissionale che si dovrà sostenere.
Per comprare azioni vi sono differenti soluzioni operative. Naturalmente la più conosciuta è quella fornita dai canali tradizionali su piazze regolamentate -istituti di credito e poste-, sia online sia attraverso l’intermediazione di figure di consulenza. Tuttavia, proprio quando si utilizza questa opzione, bisogna tener conto di eventuali spese che possono impattare anche significativamente sulla performance ottenuta –custodia titoli, commissioni di negoziazione, informativa per ricevere i prezzi degli strumenti finanziari in tempo reale-. Un altro canale, che con il passare del tempo sta prendendo sempre più piede tra i risparmiatori, è rappresentato dai broker online: attraverso tali intermediari, infatti, si può accedere a numerosi mercati azionari -sia in real stock che attraverso la replica sintetica dei CFD-, anche non disponendo di capitali elevati e potendo fruire gratuitamente di una tecnologia di alto livello.
Costruire una strategia operativa: analisi tecnica o fondamentale
Lo scoglio più duro per un investitore è rappresentato dalla fase di messa a punto di una strategia che dimostri una buona resilienza nel tempo. Gli approcci operativi più diffusi per raggiungere questo risultato possono essere di profilo tecnico o profilo fondamentale: nel primo caso attraverso l’analisi grafica si cerca di individuare pattern ricorrenti che determinino particolari formazioni di trend e di solito è più utilizzato sul breve termine, nel secondo l’investitore cerca di valutare il contesto macroeconomico che fa da cornice all’azione -molto importante per gestire eventi esogeni, si pensi ad esempio come recentemente le news sulla situazione del settore immobiliare cinese abbiano provocato un aumento di volatilità-, per poi analizzarne le caratteristiche (analisi micro) e selezionare i titoli che presentino un prezzo sottovalutato rispetto ad un presunto valore ideale, il cosiddetto fair value, che alla lunga dovrebbe coincidere con la quotazione.
È chiaro che per far proprie determinate skills il processo di apprendimento non sia del tutto immediato, nonostante la maggior parte dei broker online metta a disposizione dei propri clienti una grande mole di materiale didattico: corsi, webinar, video coaching solo per citarne una parte. Per questo motivo ormai gli utenti possono fruire di strumenti di supporto atti a replicare strategie predefinite con buone metriche di rischio rendimento. Nel caso specifico, la diffusione dell’utilizzo di piattaforme di social trading è una tendenza ben consolidata che mette l’investitore nelle condizioni di poter operare, pur non avendo acquisito ancora le competenza minime per farlo autonomamente.