È arrivata un’interessante novità in casa Eni: nasce infatti Plenitude: una società che integra al suo interno il settore retail, la mobilità elettrica e le energie rinnovabili. Il segno evidente di come l’azienda sia interessata a muoversi all’interno di una importante strategia di decarbonizzazione.
Spazio importante alle energie rinnovabili
Non stupisce che una delle più grandi società di energia italiana abbia deciso di dare il giusto spazio alle energie rinnovabili mettendole in qualche modo al centro del proprio percorso di sviluppo. La nuova compagnia sarà guidata da Stefano Goberti e verrà quotata in Borsa il prossimo anno: sul mercato finirà una quota di capitale compresa tra il 20% e il 30%. Come ha commentato Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni:
L’Ipo di Plenitude è un caposaldo della nostra strategia di decarbonizzazione e un passaggio fondamentale della trasformazione in atto di Eni. E’ il primo passo nella creazione di un soggetto industriale e finanziario volto a ridurre le emissioni di CO2 Scope 3 (quelle indirette dovute all’attività dell’azienda,), e si inquadra nel nostro più ampio impegno volto a creare valore attraverso la transizione energetica.
Un approccio richiesto da quella che è la situazione internazionale attuale sia per ciò che concerne il mercato dell’energia sia per quel che riguarda l’ambiente e la necessità di preservare la sua sostenibilità: andando avanti di questo passo altrimenti si rischia di non lasciare alle generazioni future la possibilità di scelta e soprattutto di fare ereditare loro una mancanza di risorse ingiusta.
Una sfida di tipo tecnologico
Come sottolineano da Eni la transizione energetica è prima di ogni cosa per l’essere umano una sfida di tipo tecnologico: Eni ha deciso di prendere questa strada anche perché è stata in grado fino a ora, come sostiene l’amministratore delegato, sia di sviluppare sia d’implementare delle tecnologie proprietarie che hanno consentito all’azienda italiana di ottenere un vantaggio competitivo nel settore energetico. Plenitude sarà in grado, secondo le stime, di attirare del nuovo capitale e quindi accelerare in questo modo, grazie alla liberazione di valore, proprio la transizione energetica sopracitata.
Secondo Goberti la nuova società di Eni potrà essere considerata l’avamposto della strategia di decarbonizzazione dell’azienda, proprio perché il modello di business di Plenitude sarà in grado di dare modo al mercato di fornire prodotti decarbonizzati, portando una forte riduzione delle emissioni di CO2 Scope 3 entro il 2040, anno nel quale è stato calcolato che si riuscirà a ridurre a zero le emissioni seguendo questa strada di pensiero e azione.