Dopo un anno davvero difficile, nel 2021 il mercato del lavoro ha presentato segni di ripresa a livello globale. E sebbene i dati tipici del periodo pre pandemia sembrano ancora lontani, è un dato di fatto che la possibilità di vaccinarsi contro il coronavirus abbia dato un importante contributo nel rimettere il mondo in carreggiata.
Aumento delle ore lavorate rispetto al 2020
Grazie soprattutto alle riaperture generalizzate consentite dalla vaccinazione. L’Organizzazione Mondiale del Lavoro, ufficio parte delle Nazioni Unite, diffondendo i suoi dati per il 2021 ha evidenziato nell’immediato un rilevante aumento delle ore lavorate con conseguente miglioramento delle condizioni generali del mercato. Questo è stato messo a dura prova nel 2020 soprattutto da lockdown e restrizioni. Il vaccino contro il covid ha rappresentato lo strumento principale di ripresa: grazie alla possibilità fornita di tornare al lavoro in sicurezza sono state registrate il 5,9% di ore lavorate in più a livello mondiale rispetto al 2020.
Tradotto in ore assolute si parla di 7,5 miliardi di ore in più lavorate ogni settimana, corrispondenti a 156 milioni di nuovi posti di lavoro a tempo pieno. Il divario per quel che concerne la perdita di ore di lavoro rimane ed è pari a circa 3,5 miliardi di ore settimanali. Gli analisti del settore pensano possano essere recuperate nel corso del 2022, anno nel quale le stime eseguite sostengono che il totale delle ore lavorate rimarrà di circa il 2% rispetto ai dati registrati prima della pandemia.
Ripresa del mercato del lavoro nel 2021
La ripresa nel mercato del lavoro è una realtà per ciò che riguarda il 2021 ma bisogna sottolineare come vi sia una differenza di portata tra quella registrata nei paesi ricchi e quella registrata nei paesi poveri: a fare la differenza è stata ovviamente la possibilità di accesso ai vaccini, più alta in quelle nazioni e continenti con più risorse economiche.
Una buona parte della ripresa nel mercato del lavoro, parlando di ore lavorate nel 2021, dipende meno dalla creazione di nuovi posti di lavoro e più dall’aumento delle ore lavorate dalle persone già occupate. Dato che tiene conto sia un piccolo calo della disoccupazione che degli inattivi. Nel 2021 infatti il tasso di disoccupazione è calato dello 0,4%, arrivando al 6,2% dal 6,6% di partenza. Un miglioramento da non sottovalutare ma minore di quello che avrebbe potuto fare comodo rispetto all’aumento dell’1% a livello globale registrato pre pandemia.
In termini assoluti il numero dei disoccupati è calato nel mondo nel 2021 di 9,5 milioni di unità ma i dati dell’Organizzazione mondiale del lavoro parlano chiaro: solo un quarto delle persone che avevano perso la propria occupazione nell’anno d’inizio della pandemia sono stati in grado di trovare nuovamente lavoro.