Come stanno andando le cose tra Credit Suisse e Ubs? Quest’ultima ha spiegato, presentando i risultati finanziari del primo trimestre, che l’acquisizione si completerà quasi sicuramente nel secondo trimestre dell’anno.
Credit Suisse risorsa per Ubs
Portando a Ubs stessa un rafforzamento del portafoglio clienti. Non è una novità per nessuno, e ancor più per la banca, che l’operazione avviata per acquisire Credit Suisse ristrutturandola sia decisamente complessa e importante. All’interno della nota l’istituto ha spiegato che questa combinazione che nascerà inglobando Credit Suisse rappresenta “un’opportunità unica per apportare valore significativo e a lungo termine” a tutti i suoi stakeholder.
In questo specifico momento i mercati non sembrano essere totalmente d’accordo con UBS. Questa è però convinta che acquisire Credit Suisse sarà in grado di rafforzare la sua posizione come gestore patrimoniale leader a livello globale. Basandosi sui circa 5 trilioni di dollari di patrimonio investito. L’operazione di acquisizione del gruppo elvetico consentirà inoltre all’istituto di credito di rafforzare la sua posizione di banca universale in Svizzera. E di potenziare le capacità di gestione patrimoniale e di investment banking.
Per quanto vengano considerate tutte le criticità del caso, va detto che Ubs nel primo trimestre ha fatto registrare 28 miliardi di dollari di nuovi capitali netti nel wealth management di cui 7 guadagnati negli ultimi 10 giorni di marzo. Effettivamente dopo aver annunciato l’acquisizione di Credit Suisse.
Buoni risultati nonostante incertezza generale
Sono stati ottenuti dei risultati importanti nonostante il trimestre sia stato caratterizzato da preoccupazioni di tipo persistente. Sia sulla crescita economica che sui tassi di interesse amplificati dall’incertezza sul futuro economico europeo. E accompagnati da molte domande in merito alla stabilità del sistema bancario, con riferimento particolare a ciò che è accaduto negli Stati Uniti con Silicon Valley Bank.
La situazione di Credit Suisse non è di facile gestione. Nonostante l’intervento di Ubs e quello della banca centrale Svizzera. Lo sforzo messo in campo per salvare il gruppo finanziario è imponente. Se l’operazione dovesse andare a buon fine, senza particolari problematiche, l’unione dei due istituti finanziari porterebbe davvero la creazione di un polo rilevante all’interno del sistema mondiale.
È però necessario cercare di eliminare alla base le cause della crisi che hanno portato a questa caduta di Credit Suisse. Lavorando su una corretta politica monetaria ed economica degne di questo nome. Non è infatti in gioco solo la stabilità della banca elvetica ma più in generale il sistema bancario mondiale. Il quale non può cadere vittima di un effetto domino dato, in alcuni casi, da alcuni comportamenti speculativi sfuggiti di mano.