Carlos Tavares ribadisce che Stellantis non lascerà l’Italia. Il gruppo è intenzionato a rimanere nel nostro paese. Cosa quindi non convince i sindacati?
Tavares promette ma non rassicura
Dobbiamo sottolinearlo: né il presidente di Stellantis né Carlos Tavares hanno mai detto di voler lasciare l’Italia. La criticità però permane perché non vengono presentate reali assicurazioni o risoluzioni in merito al calo produttivo e occupazionale che si sta sviluppando nella maggior parte degli stabilimenti di Stellantis.
L’incontro tra Tavares e le parti sociali, recentemente conclusos, ha sì messo in campo la disponibilità della società di parlare dei problemi. Ma pur arrivando importanti promesse, tra le quali anche la conferma del milione di auto prodotte, mancano delle vere e proprie soluzioni.
La paura di lavoratori e sindacati è ovviamente la possibilità di esternalizzazioni che potrebbero portare alla dismissione o a un diverso sfruttamento degli impianti più importanti in Italia. Non possiamo negare che un’eventuale manodopera esterna all’Italia costerebbe di meno al gruppo. Palesando la possibilità di ridurre i costi e aumentare i profitti.
Carlos Tavares ha anche chiamato in causa la potenziale concorrenza cinese e l’effetto che questa può avere nel mercato di riferimento. Il manager sottolinea di non avere paura di un confronto con le società orientali, ma allo stesso tempo ha parlato di potenziali cicatrici che potrebbero rimanere proprio per via di questo confronto.
Ed è difficile non considerare queste ultime una metafora per parlare di eventuali esuberi. È inutile girarci intorno, soprattutto se al momento il problema maggiore riguarda proprio quelle uscite volontarie pari a diverse migliaia di unità lavorative.
C’è crisi e bisogna risolverla
Se si incentiva la fuoriuscita degli operai che producono le auto come si può pensare di rimanere competitivi? La paura è che per farlo si punti proprio su una manodopera esterna. “C’è chi dice che vogliamo andarcene dall’Italia”, sottolinea Tavares. “Queste sono fake news e le fake news aprono la finestra per fare entrare i cinesi”.
Saranno anche fake news ma al momento il problema e che ancora non vi sono rassicurazioni sufficienti a confermare ai lavoratori di Stellantis che loro posto di lavoro non si a rischio. Al netto della potenziale concorrenza e dei danni che può fare, dobbiamo ricordare che l’entrata in campo dei cinesi e il confronto con questi non può rappresentare nemmeno potenzialmente una scusa per un eventuale calo occupazionale.
Anche se la crisi dell’indotto c’è ed è innegabile. Fiat per molti anni ha rappresentato il fiore all’occhiello dell’Italia dal punto di vista automotive. Stellantis dovrebbe fare altrettanto soprattutto in un momento come questo, dove mantenere l’occupazione dovrebbe essere la preoccupazione di tutti.