Aumenti in busta paga a settembre? Sì ma solo per specifiche categorie. Scopriamo insieme che godrà di tale aiuto alla fine di questo mese.
Cosa accade alla busta paga di alcuni
A crescere sarà nello specifico la busta paga di 600.000 addetti agli studi professionali, 850.000 lavoratori delle Coop e 270.000 bancari. Come è possibile scoprire nell’immediato l’aumento non riguarda tutti. E quindi non può essere considerato un intervento davvero rilevante, in generale, per la categoria dei lavoratori. Va detto che la somma in più elargita appare essere abbastanza risibile.
Basti pensare che la busta paga degli addetti del settore bancario italiano registrerà in più solo 100 euro. Ancor più bassa la somma prevista per gli addetti degli studi professionali che ne otterranno 45.I lavoratori delle Coop sociali potranno contare su soli 30 euro in più in busta paga. Tutto ciò si basa ovviamente sugli adeguamenti previsti dai contratti sottoscritti dalle categorie e perfezionati nell’ultimo anno.
Per quanto la cifra sia comunque irrisoria, va detto che in tutte le categorie prese in considerazione l’aumento sarà comunque ben accetto. Soprattutto perché netto. Allo stesso tempo viene da chiedersi se ci sia in Italia una pessima situazione per quel che concerne i salari e i contratti di lavoro. La risposta è ovviamente positiva.
Certo, l’aumento di settembre è una tranche per specifici gruppi e quadri. La cifra totale è più alta, ma si parla comunque di aumenti spalmati nel corso del tempo. E per quanto possano corrispondere a diverse centinaia di euro, l’aumento definitivo si avrà solo dopo alcuni anni. Niente insomma che consenta ai lavoratori, nemmeno quelli bancari, di poter gustare appieno gli effetti dell’aumento.
Una situazione davvero complessa
Pensando alla situazione generale italiana è impossibile non notare che la busta paga di certo non è soddisfacente come quella degli altri paesi europei. La Penisola può contare su aumenti che si contano sulle dita di una mano e in alcuni casi gli stipendi sono anche di svariati punti percentuali più bassi rispetto al passato.
Si parla molto di rivoluzionare il mercato del lavoro, ma la realtà è che l’attuale ordinamento non consente ai sindacati di poter ottenere effettivamente quello che sarebbe giusto. E le stesse imprese, piuttosto che sostenere i lavoratori, guardano solo al loro guadagno senza effettivamente lavorare per mettere in campo condizioni adeguate per i propri dipendenti.
I quali, non è una novità, se trattati e pagati meglio produrrebbero ancora di più. Per il momento, a quanto pare, bisogna accontentarsi di questi piccoli aumenti contrattuali.