Banco Bpm, risposta negativa a Unicredit

A Banco Bpm non è servito molto tempo per rispondere all’offerta di Unicredit. Bocciando, in pratica, il contenuto a causa di specifiche preoccupazioni.

Banco Bpm dice no a Unicredit

La valutazione preliminare della proposta di Unicredit nei confronti di Banco Bpm ha ricevuto infatti dal cda di piazza Meda un parere negativo. Legato principalmente alle ricadute occupazionali e agli effetti negativi che potrebbe avere sulla flessibilità di tipo strategico dell’istituto. Ragione per la quale, sottolineano da Banco Bpm, di voler rimanere focalizzati sulle proprie strategie.

Cercando di riassumere quella che è stata la reazione di piazza Meda all’offerta della banca di Orcel, si può dire che le condizioni sono state giudicate inusuali e che non riflettono quelle attuali e “prospettiche” della banca. Senza mettere poi da parte l’elevato grado di incertezza che viene rilevato proprio per via dell’impegno di Unicredit con Commerzbank in Germania.

L’offerta di scambio da 10 miliardi sulle azioni Banco Bpm da parte di Unicredit può sembrare anche attraente dall’esterno. Ma dall’interno il CDA dell’istituto di piazza Meda la vede in maniera differente. Potremmo citare don Abbondio dicendo che per la “sposa” questo matrimonio non s’ha da fare.

Si tratta di una reazione più che comprensibile sia per quel che l’attuale piano di investimenti di Banco Bpm sia per quella che è l’attuale situazione di Unicredit. E normale che la banca di Giuseppe Castagna voglia rimanere con i piedi per terra. Soprattutto dopo ciò che lei stessa ha messo sul tavolo acquisendo Anima.

Il cdasi è espresso in questo modo in via preliminare perché mette al primo posto l’interesse degli azionisti sottolineando, tra le altre cose, che l’Ops non è stata concordata preventivamente in alcun modo.

Possibili cambiamenti in futuro

Ovviamente verrà eseguita un’analisi corretta e completa delle condizioni economiche dell’offerta di Unicredit. Il premio stabilito dello 0,5% viene però considerato praticamente inesistente. Certo potrebbe avvenire una revisione, ma al momento non può essere considerato qualcosa di sufficientemente valido.

Soprattutto perché teoricamente il mercato avrebbe già superato il valore di questa proposta e costringerebbe a una richiesta al rialzo. L’attuale situazione porta quindi ad attendere come deciderà Unicredit di ritoccare eventualmente l’offerta. Tenendo comunque conto che ciò che è stato messo sul piatto, citiamo testualmente, non riflette “in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore” per gli azionisti del Banco.

Il fatto che questo fosse fino a lunedì al lavoro nell’implementazione del suo piano industriale denota come il valore prospettico della questione fosse già stato ulteriormente rafforzato. Non dimentichiamo che oltre all’Opa su Anima, Banco Bpm ha acquisito il 5% di Mps.