Dazi, crollano le Borse. E l’inflazione?

I dazi imposti da Donald Trump entrati in vigore per quel che riguarda Messico, Canada e Cina hanno portato a un crollo delle borse mondiali e di Wall Street. Dando il via a una guerra che non farà sconti a nessuno.

I dazi saranno la rovina di molti

È assurdo pensare che i dazi sia imposti che in risposta non creino problemi. Allo stesso tempo è normale che le Nazioni colpite decidano controbattere più o meno allo stesso modo. Si entrerà con molta probabilità all’interno di un gioco allo sfinimento dove a vincere sarà chi riuscirà a non chiudersi in un protezionismo stupido.

Cercando di ampliare il proprio mercato d’azione. Le Borse, ovviamente, non hanno gradito ciò che si è iniziato a scatenare. La situazione geopolitica non è delle più rosee e la posizione presa dagli Stati Uniti dall’inizio della presidenza di Donald Trump sta purtroppo avendo i suoi frutti. L’unico settore non toccato è con molta probabilità quello delle criptovalute grazie a una chiamata in causa saltuaria da parte dell’ex tycoon.

Ciò che dovrebbe preoccupare gli Stati Uniti e in generale il mondo intero non sono solo i dazi ma anche l’inflazione. Soprattutto perché quest’ultima in qualche modo diretta conseguenza dei primi. È stato spiegato molto bene da diversi esperti, soprattutto canadesi, come a pagare per i dazi saranno le stesse industrie che teoricamente Trump vuole aiutare. Perché il costo che viene scaricato su i compratori viene per prima cosa affrontato dalle industrie.

Con il suo approccio violento il presidente degli Stati Uniti rischia di ritrovarsi isolato. Soprattutto davanti a Stati che potrebbero decidere di fare accordi commerciali più convenienti con coloro che sono già loro partner. Rimediando in questo modo alla perdita del mercato statunitense.

Inflazione farà molti danni

L’inflazione, ne siamo coscienti, è un dato molto importante da tenere sotto controllo. Soprattutto perché i cittadini rischiano di pagare un costo del denaro troppo alto, sul lungo periodo. Soprattutto per ciò che riguarda i mutui e i beni di prima necessità.

E negli Stati Uniti, a differenza dei paesi colpiti dai suoi dazi e dall’Europa, anche la tenuta sociale è decisamente a rischio. Il numero imponente di licenziamenti di funzionari statali e delle varie agenzie, i tagli eseguiti da Elon Musk per “sistemare i conti” non stanno facendo altro che mettere in ginocchio la popolazione e favorendo, come sempre, chi ha più denaro.

E in questo caso parliamo di corporazioni dato che anche diverse lobby votanti Trump, soprattutto per quel che concerne il settore agricolo, stanno già dichiarando bancarotta a poco più di due mesi dall’insediamento del presidente per mancanza di lavoratori e per l’aumento dei prezzi.

Una guerra dei dazi creerà problemi a tutti. Anche se da parte dell’Europa e degli altri Stati coinvolti si tratteranno solo di risposte. Unico modo per non soffrirne? Cercare una collaborazione e unità economica. In modo tale da isolare effettivamente la politica distruttiva attuale statunitense.