BCE taglia i tassi. Ma potrebbe arrivare stop

La BCE ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti. Ma potrebbe anche decidere di mettere uno stop a questo particolare percorso riguardante il costo del denaro.

La BCE e l’attuale situazione economica e geopolitica

Già prima delle ultime settimane questa era una strada paventata dai maggiori esperti per quel che riguardava la politica monetaria e l’inflazione. Dopo queste prime settimane di Donald Trump a capo degli Stati Uniti è abbastanza chiaro che forse si è stati anche troppo ottimisti.

L’inasprirsi della situazione geopolitica tra Russia e Ucraina con l’abbandono degli Stati Uniti di una certa sponda di appoggio sta causando molta incertezza. I dazi con le loro conseguenze di certo non aiuteranno la BCE a gestire l’intera situazione senza scossoni.
Ora il taglio è avvenuto. Alla prossima riunione potrebbe non esservi. Con molta probabilità la BCE si troverà ad agire analogamente a ciò che ha già fatto la Fed. La Federal Reserve americana, che già combatte anche a livello interno con la scriteriata politica economica del presidente, si troverà molto presto a combattere con un’inflazione molto alta.

Il comportamento statunitense sui dazi è altalenante. A differenza delle reazioni di Canada, Messico e Cina, le quali stanno calibrando lil loro ammorbidirsi eventuale in base ai passi indietro dell’amministrazione americana. E questo è sinonimo di forza da parte loro e di una potenziale reale debolezza da parte di chi vorrebbe attivare un protezionismo non intelligente.

Percorso dei tassi in base ai dati

Christine Lagarde, per quanto riguarda i tassi di interesse, è stata molto chiara. La Banca centrale europea non rimarrà vincolata a un percorso specifico dei tassi. Saranno sempre i dati a decidere quelle che saranno le sue mosse.

Se questi mostreranno un aumento dell’inflazione di certo i tagli non dureranno a lungo, rischiando uno stop già dalla prossima riunione della BCE. E la ragione molto semplice: è uno degli strumenti di politica monetaria maggiormente in grado di bloccare l’andamento in ascesa di questo dato.

Come i dazi rappresentano un percorso al rialzo di difficile contenimento. La BCE  quindi baserà la sua politica in base alla valutazione delle prospettive di inflazione. Una politica commerciale basata sui dazi porterà inevitabilmente tutti i coinvolti a soffrire in qualche modo. A meno che i mercati non vengano reindirizzati in modo tale da rendere più forte chi teoria è stato colpito da queste ulteriori tassazioni.

Nel caso in cui il tutto venisse riequilibrato da una domanda di esportazione inferiore, proprio per via dell’aumento delle tariffe e da un reindirizzamento delle esportazioni dai paesi con sovraccapacità, le pressioni inflazionistiche potrebbero divenire al ribasso.

Contrariamente ci si deve aspettare un maggiore costo del denaro.