Mercati in difficoltà per colpa dei dazi

Mercati in difficoltà a causa dell’incertezza causata dai dazi imposti da Donald Trump. Le piazze finanziarie globali stanno vivendo una situazione caratterizzata da una gravità simile a quella del 2008.

Incertezza di difficile gestione nei mercati

Ai tempi, la crisi fu scatenata dalle problematiche legate ai mutui subprime. Oggi, invece, è la politica economica fuori dagli schemi ed eccessiva del presidente degli Stati Uniti a portare i mercati di tutto il mondo a perdere capitalizzazione e sicurezza.

Non è solo l’imposizione dei dazi ad aggravare le economie e le piazze finanziarie degli altri paesi, ma soprattutto la totale incertezza dettata dall’incapacità di Donald Trump di rimanere fermo su una decisione. Le conseguenze di una simile incertezza rischiano di farsi sentire a lungo, anche a causa di una situazione geopolitica altrettanto instabile.

Ne è una riprova ciò che è accaduto a Wall Street l’8 aprile, quando in meno di 20 minuti sono stati mossi circa 6000 miliardi di dollari. Una cifra pari a tre volte il PIL italiano. Protagonista di tutto questo è stato l’indice S&P500, il più importante, capace di passare in soli 20 minuti dal -4% al +4% e nuovamente al -4%.

Un movimento di incredibile velocità causato dalla diffusione di una voce che parlava della sospensione dei dazi per 90 giorni, poi smentita. Si tratta di un evento che spiega bene l’incertezza nella quale i mercati vivono attualmente, sia in Oriente che in Europa. I titoli perdono valore in base al loro rapporto con gli Stati Uniti. E l’indice che misura la volatilità dei listini, il VIX, conosciuto anche come l'”indice della paura”, è attualmente a livelli pari a quelli registrati nei primi giorni della pandemia.

Gli investitori iniziano a innervosirsi

L’acquisto di azioni in borsa può essere comparato a una scommessa sul guadagno futuro di un’azienda. E i dazi rappresentano un elemento di disturbo. Questo movimento volatile è più forte nei mercati quando le informazioni che giungono loro sono diverse da quelle che gli investitori si aspettano. Il fatto che il presidente degli Stati Uniti punti continuamente al rialzo sulla tassazione non aiuta le piazze finanziarie a mantenere una proverbiale calma.

Gli investitori, anche quelli che hanno supportato Trump, stanno iniziando a innervosirsi. Il presidente degli Stati Uniti, dal canto suo, non fa marcia indietro. Nemmeno davanti allo spettro di una recessione che potrebbe rischiare di mettere in ginocchio l’intero paese.

La Cina e l’Europa non intendono rimanere fermi a subire passivamente i dazi. Sono già al lavoro su eventuali controproposte e azioni di protezione. Purtroppo per gli americani, Donald Trump non comprende che l’incertezza dei mercati e l’effetto dei dazi colpiranno forte anche gli Stati Uniti