S&P Mib i top 10 di giornata:
BANCO POPOLARE 5,9100 (+3,23%); FIAT 5,6450 (+2,82%); FASTWEB 21,8500 (+2,20%); IMPREGILO ORD 2,2250 (+2,18%); TERNA 2,3200 (+0,76%); MEDIASET 4,4500 (+0,74%); BANCA POP MI 4,4000 (+0,63%); FONDIARIA – SAI 13,6000 (+0,30%); A2A 1,3890 (+0,29%); MEDIOLANUM 3,1825 (+0,08%).
S&P Mib i flop 10 di giornata:
BUZZI UNICEM 11,1200 (-5,52%); BULGARI 4,0700 (-5,51%); GENERALI 18,7500 (-5,35%); INTESA SANPAOLO 2,6300 (-4,71%); ITALCEMENTI 9,2350 (-4,60%); LUXOTTICA GROUP 12,8800 (-4,52%); MEDIOBANCA 7,6900 (-3,88%); UNICREDIT 1,8140 (-3,51%); PRYSMIAN 9,5100 (-2,96%); ENEL 4,4750 (-2,77%).
L’andamento giornaliero delle Borse europee non è stato lineare ed ha avuto una oscillazione costante nel corso della giornata finanziaria. Piazza Affari inizia con una fase di sostanziale stabilità e nelle prime ore di andamento conserva un equilibrio che la porta a perdere poche briciole: il Mibtel a -0,03% e l’S&P Mib a -0,14.
Tra le piazze migliori, i lievi guadagni di Londra e Parigi, male invece Zurigo e Bruxelles. La chiusura in negativo del Dow Jones nella giornata di ieri (-0,31%) causata dal crollo di WalMart e la perdita di Tokyo che ha un calo dello 0,45% avevano già fatto suonare il campanello di allarme e dato il là – effettivo – ad una quotidianità piuttosto difficile per i titoli: a due ore dall’apertura, le perdite in Piazza Affari diventano elevate, il Mibtel comincia a perdere in maniera evidente (-1,7%) e l’S&P Mib va anche peggio (perdite che superano il 2%).
Non bene neppure le altre Borse continentali. Nella seconda parte di giornata, l’andazzo non cambia, complice l’ennesima apertura in ribasso di Wall Street con gli indici che perdono più dell’1%. Piazza Affari chiude con perdite piuttosto elevate: per il Mibtel un pesante -1,96% e per l’S&P Mib -2,60%.
Tra i singoli titoli, galoppano Banco Popolare, Fiat, Fastweb, Impregilo, Terna e Mediaset. Tra i peggiori Unicem, Bulgari, Generali, Intesa Sanpaolo, Italcementi, Luxottica e Mediobanca.
Seduta di venerdì 09 gennaio in correzione per ’indice S&P Mib.
I corsi non vanno oltre alle 20700, per poi ripiegare sotto le 20300 e far segnare un minimo in area 20050. Il ritorno sotto le 20300 indebolisce nuovamente il contesto tecnico. Tuttavia sarebbe il cedimento delle 19950/900 (chiusura di seduta) a fornire un più consistente segnale di negatività. In tal caso i corsi potrebbero riportarsi prima verso le 19000 ed in seguito in direzione delle 18500/400.
Assisteremmo ad un segnale di forza solo sopra le 21050/21150 per le 21800 in prima battuta.