Philipp Hildebrand, vicepresidente della Swiss National Bank, ha annunciato che i policiy makers devono essere pronti a intervenire nei mercati valutari a tassi di cambio fissi nel caso fosse necessario, al fine di prevenire il nuovo apprezzamento del franco svizzero. La moneta svizzera ha infatti guadagnato circa 6 punti percentuali nei confronti dell’euro a partire dal mese di ottobre: questa crescita è stata provocata dalla crisi finanziaria globale, la quale ha spinto l’istituto bancario centrale della Svizzera a tagliare i suoi tassi di mercati di ben 225 punti base, portandoli fino allo 0,5%. In particolare la nazione europea è stata colpita da una forte inflazione e dal peggioramento delle esportazioni, che rappresentano più della metà del prodotto interno lordo di tutto il paese.
Lo stesso Hildebrand si è così espresso durante una conferenza stampa nella città di San Gallo:
Con i tassi a breve termine praticamente vicini allo zero, la SNB non è in grado di fronteggiare altri apprezzamenti del franco svizzero attraverso un taglio degli stessi. SNB sarebbe però in grado di vendere illimitata moneta nazionale contro le altre valute. In un caso estremo, inoltre, riuscirebbe anche a vendere valuta a tassi di cambio fissi.
Passando ad esaminare i dati dei mercati valutari, c’è da dire che il franco è passato da quota 1,5009 a 1,4793 per un euro: il suo maggior record era stato raggiunto lo scorso 27 ottobre (1,4315 franchi per un euro). La valuta svizzera è poi scesa anche nei confronti del dollaro, chiudendo a quota 1,1616, il livello più debole dal 15 dicembre.
Hildebrand ha poi precisato che se si dovesse adottare un periodo sostenuto di prezzi in calo, si andrebbe a peggiorare la già difficile situazione economica. Infatt, l’inflazione della Svizzera, che ha comunque subito un rallentamento lo scorso mese, potrebbe inasprirsi nel corso della prossima estate secondo le stime effettuate dalla banca centrale.