La Borsa tradizionalmente è influenzata da ciò che accade non solo a livello economico ma anche politico: come avrebbe potuto rimanere indifferente alle elezioni? Il pericolo maggiore è stato scongiurato perchè ai mercati tutto poteva andare bene tranne un pareggio, perchè i mercati avevano bisogni di stabilità. Per il resto non importa chi vince, la finanza è talmente ormai proiettata sulle questioni internazionali che la politica “locale” conta poco.
Quando ieri i primi exit poll hanno fatto credere che lo scarto potesse essere minimo la Borsa è scesa del 1%, anche se va detto che già prima i mercati erano al ribasso. Nell’afterhours quando ormai era sicuro il Berlusconi III i titoli che attorno a lui orbitano sono andati in controtendenza: Mediaset ha guadagnato il 2% a 6,16 euro, Mediolanum l’1,42% e Mondadori il 2,13%.
Euromobiliare si è spinta ancora più in là e ha individuato i titoli che dovrebbero beneficiare dell’insediamento del nuovo governo di centro destra.
Innanzitutto il settore delle costruzioni, quindi Ansaldo, Impregilo e Astaldi che punteranno ad accaparrarsi gli appalti per la riapertura dei cantieri delle grandi opere. Già nel dopo borsa Impregilo aveva guadagnato il 2,27% puntando sulla realizzazione del Ponte di Messina.
Non resterebbero indifferenti neanche i titoli di Buzzi, Italcementi e Cementir: perchè se grandi opere saranno, saranno anche grandi colate di cemento. Poi abbiamo anche Mediaset ed Atlantia (che nel dopo borsa ha guadagnato il 2,84%): la società che gestisce le autostrade potrebbe infatti beneficiare del cambiamento di rotta alla guida del paese per ottenere il rinnovo delle concessioni governative.
Con il precedente governo e con Bersani era stato avviato un processo di liberalizzazione del settore bancario, non ancora messo in atto a dovere, che avrebbe dovuto andare a scapito dei grandi istituti e a favore dei consumatori. Ora è da vedere se questo processo verrà interrotto e come.
Malpensa gioisce del risultato della Lega; e Alitalia? Cosa succederà ora? Addio Air France e spazio alla cordata italiana (peraltro ancora una cordata fantasma)? Oppure ora che l’obiettivo elettorale è stato raggiunto che facciano quello che vogliono con la nostra flotta area?
Il Silvio nazionale ha subito garantito che il futuro di Alitalia sarà una delle priorità del suo governo ed il titolo ha guadagnato un teorico 12%. Probabilmente questo sarà uno degli aspetti più “interessanti” da seguire.