La paura della recessione negli Stati Uniti si fa sentire anche in Asia, Tokio mai cosí in basso negli ultimi due anni. L’indice Nikkei perde il 3,86%, crolla anche Shangai -5%, stessa sorte per Hong Kong, mentre Taiwan perde solo lo 0,9%. Così la borsa di Tokyo è scesa ai minimi da due anni a questa parte, L’incubo della recessione e la delusione dei mercati per il piano di aiuti fiscali da 140 miliardi di dollari destinato a rianimare l’economia Usa non sono riusciti a risollevare le borse. Il piano anti-recessione da 150 milioni di dollari presentato da Bush venerdi’ scorso non ha dunque tranquillizzato i mercati, per cui la reazione del mercato azionario Usa ha dimostrato che il piano non incontrava le aspettative degli investitori. La Bank of China, una delle quattro grandi banche pubbliche della Cina, annuncera’ in aprile delle perdite astronomiche a causa della sua esposizione nei mutui subprime, i mutui facili travolti da una crisi negli Stati Uniti. Lo scrive oggi il quotidiano di Hong Kong “South China Morning Post”, citando fonti bancarie cinesi. La Bank of China aveva annunciato lo scorso agosto di avere investimenti per 9,65 miliardi di dollari nei subprime.
Avvio in pesante calo per Piazza Affari con il Mibtel che apre in ribasso del 3,65% a 26.672 punti. L’indice All Stars cede il 3,50% a 11.620 punti. La prima ad essere fermata sul listino in Piazza Affari, per un eccessivo scostamento al ribasso tra contratti, e’ Alitalia, tra i peggiori del paniere S&P/Mib c’e’ Saipem che cede quasi il 9% e Unicredit con -5,93%.
Il cambio EUR/USD è a 1.4792, l’euro sta conoscendo una brillante carriera se pensiamo agli albori, quando, il 1 gennaio 1999 l’euro valeva 1,1667 dollari, ha conosciuto una serie di ribassi fino all’11 settembre 2001: gli attacchi alle Twin Towers portano l’euro sull’altalena tra 0,86 e 0, 91 dollari. Da allora, l’euro è avanzato, ci sono stati sicuramente dei crolli, ma l’euro negli anni è volato rispetto al dollaro. Le ragioni sono tante: la galoppata dei prezzi del petrolio mette sotto pressione il dollaro, gli uragani che devastano gli Usa spingono la moneta unica, il rialzo del costo del denaro in Canada e in ultimo la crisi de mutui subprime, hanno portato ad oggi l’euro a sfiorare la soglia 1.50 dollari.
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