Notizie poco positive secondo le stime preliminari dell’ISTAT: nel quarto trimestre del 2008 il PIL è sceso dell’1,8% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% rispetto allo stesso trimestre del 2007. Un calo così considerevole non si registrava dal 1980 (anno in cui per la prima volta divenne possibile raffrontare le serie storiche). La situazione non migliora in Europa, la crisi sta avendo effetti sempre più disastrosi sulle economie delle nazioni: nel quarto trimestre del 2008 il PIL ha subìto un calo dell’1,5% sia nell’eurozona che nei Ventisette. Ecco i dati di alcuni Paesi europei: Germania -2,1%; Francia -1,2%; Olanda, -0,9%; Usa -1,8%; Gran Bretagna -0,2%.
Silvio Berlusconi commenta i dati, rammentando la sua preoccupazione per l’attuale crisi:
Il governo e così anche le regioni hanno dato buona prova di se nell’affrontare questa crisi economica dando risposte concrete e immediate a quanti più direttamente sono e potranno essere colpiti dalla crisi stessa. Ringrazio il senso di responsabilità dimostrato da tutti, a cominciare dalle regioni. Gli effetti di questa crisi non sono ancora finiti. Guardiamo a questa crisi e dobbiamo continuare a farlo con preoccupazione. Grazie alle regioni per il senso di responsabilità, lo ripeto, dimostrato perchè hanno cercato con noi di trovare soluzioni ai problemi dell’occupazione che sono stati generati dalla crisi.
L’anno in corso si preannuncia non facile, proprio a causa dell’effetto di trascinamento del dato 2008 sul 2009. Tale dato si attesta al -1,8%: in pratica se l’economia quest’anno avesse tassi di crescita pari a zero, l’Italia chiuderebbe il 2009 in calo di quasi due punti.
Il commento del segretario confederale della Cgil, Agostino Megale, ai dati sul Pil non è per nulla ottimista:
Più che probabile che il dato già negativo di un -2% per il 2009 sarà invece molto più vicino a un -3% con tutte le conseguenze relative al calo della produzione industriale che, dopo il dato calo del 14,3 di dicembre, vedrà a febbraio un ulteriore peggioramento.
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