Come già anticipatamente previsto è arrivato il rallentamento del mercato immobiliare. La notizia viene dall’Agenzia del Territorio e dal suo rapporto sul secondo semestre del 2007: il decremento nelle compravendite rispetto al 2006 è del 7,1%, ben distribuito nei diversi settori, da quello residenziale a quello commerciale.
In realtà il mercato immobiliare dal 2000 ad oggi secondo l’Agenzia del Territorio risultava in flessione già nel 2006, e quella del 2007 sarebbe quindi solo una frenata più brusca ma già preparata. Per quanto riguarda il settore residenziale in particolare il rapporto sottolinea come esso risenta di fattori strutturali legati alla fase conclusiva di un ciclo immobiliare; non sono poi da dimenticare i tassi di interesse sui mutui, passati dal 3,5% del 2003 al 5,3% del 2007.
A livello territoriale il calo è stato praticamente uniforme, con delle punte leggermente più alte registrate al Nord e al Sud. Uno dei dati che più colpisce è che per la prima volta dal 2001 si è registrato un calo anche nei comuni minori, mentre finora la tendenza li aveva favoriti a scapito dei grandi centri.
Le città più grandi infatti sono quelle dove si registra un calo più consistente, del valore di 9,4%. Tra le metropoli il calo maggiore lo registra Milano, -9,9%, anche se nel lungo termine le previsioni risentiranno in positivo dell’Expo 2015.
Scendono anche i prezzi degli immobili, in particolare nelle fasce media e bassa del settore. Le compravendite hanno risentito in particolare del minor potere d’acquisto e dell’aumento del costo dei finanziamenti. Per il momento il calo dei prezzi appare come una giusta correzione dell’esagerazioni raggiunte dopo un periodo di crescita costante, ma le previsioni sono per un ulteriore calo. Parlare di crollo sarebbe certamente troppo: il nostro mercato immobiliare è ben lontano da situazioni “drastiche” come quella statunitense o quella britannica, ma sottolineanrne il ridimensionamento è d’obbligo. Noi di FinanzaLive già in precedenza vi avevamo consigliato di aspettare a comprare casa e lo ribadiamo: soprattutto se si tratta di privati ancora non tutti si sono resi conto della situazione ed hanno ridotto le richieste, proponendo prezzi troppi alti per l’attuale situazione.