S&P Mib i top 10 di giornata:
PRYSMIAN 7,7800 +8,21%; ITALCEMENTI 7,9100 +8,13%; ATLANTIA 10,0400 +7,44%; BUZZI UNICEM 7,2800 +7,22%; MONDADORI 2,4175 +6,50%; SEAT PG 4,0625 +6,35%; UNICREDIT 0,9660 +5,86%; INTESA SANPAOLO 1,7970 +5,27%; UNIPOL 0,6390 +4,24%; ALLEANZA 3,6100 +4,11%.
S&P Mib i flop 10 di giornata:
BANCO POPOLARE 2,2150 -9,96%; UBI BANCA 7,1800 -4,27%; ENI 13,7800 -0,14%; SAIPEM 12,3100 +0,65%; MEDIOBANCA 5,1000 +0,69%; SNAM RETE GAS 3,6825 +1,10%; IMPREGILO ORD 1,7810 +1,19%; FIAT 4,3400 +1,28%; BANCA MPS 0,9000 +1,29%; MEDIASET 3,2850 +1,62%
Versante italiano: la giornata comincia con le affermazioni tutte negative della Cgil, secondo cui il Pil della penisola potrebbe scendere del 4% stando al calo dell’1% nel 2008 e da un drastico ribasso del Pil nel 2009 che dovrebbe superare il 3%. E mica finisce qui: nel 2010 la diminuzione dovrebbe ridursi ad un -0,1% e la flessione dell’occupazione potrebbe portare ad un tasso di disoccupazione del 10,1% nel 2010. Non solo: nel corso dell’ultimo trimestre il numero di persone con un lavoro, nei paesi dell’area Euro, è diminuito dello 0,3%, ovvero 453 mila unità.
Ad illustrare il dato è Eurostat, l’ufficio europeo di statistica, che anche per l’Unione registra un calo dello 0,3% (672.000 persone). Nonostante tali premesse, va registrata una giornata finanziaria all’insegna della crescita dei valori per le Piazze continentali: a spingere i titoli verso l’alto sono state le buone prove di Tokyo della giornata precedente: Parigi +2,77%, Francoforte +2,05% e Londra +2,49%. Non perde l’occasione di imboccare la risalita neppure Piazza Affari con il Mibtel che chiude a +2,3% e l’S&P/Mib a +2,41 per cento. Il Dow Jones guadagna l’1,64%. Tra i singoli titoli, bene i bancari e le assicurazioni: Intesa Sanpaolo segna un guadagno di oltre il 5%, Unicredit +5,68% e Banca Popolare di Milano +2%.
Seduta di lunedì 16 marzo in buon recupero per l’indice S&PMIB.
I corsi recuperano il terreno perso nella seduta di venerdì e dai minimi di area 13800 si riportano in direzione delle 14300. Un ulteriore segnale di forza si avrebbe solo sopra le 14400 per le 14900/15100. Viceversa assisteremmo ad un imput di nuova debolezza solo in seguito a ritorni sotto le 13700; evento che condurrebbe l’indice verso le 13300. Un nuovo segnale di deciso pericolo scaturirebbe solo in seguito a nuovi indebolimenti sotto le 13300; in tal caso l’indice potrebbe riportarsi prima verso le 13000 e successivamente in direzione delle 12700.
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