Alitalia, aperta indagine per bancarotta su gestione Etihad: l’ennesimo tassello di disturbo si abbatte su una compagnia che da qualche mese sta lottando per rimettersi in carreggiata ed essere venduta ad interlocutori in grado di riportarla alla sua grandezza.
Entrando nello specifico la procura di Civitavecchia ha aperto un’inchiesta per bancarotta fraudolenta, ipotizzando la responsabilità degli amministratori designati dalla compagnia Eithad nella creazione della perdita di 400 milioni di euro: motivazione per la quale nella giornata di ieri la Guardia di Finanza ha acquisito documenti e dati presso i computer della compagnia. Va detto che gli accertamenti su Alitalia in merito a questa possibilità sono iniziate più di un anno fa: nel corso di questi mesi i militari hanno acquisito tra le tante cose anche le relazioni redatte dai commissari straordinari per fare il punto della situazione sullo stato economico dell’azienda.
Ad attirare maggiormente l’attenzione ed i sospetti delle Fiamme Gialle sono stati i primi due mesi del 2017: periodo di tempo in cui la società ha perso più di cento milioni di euro. Il fascicolo per bancarotta fraudolenta è stato però aperto per via dello stato d’insolvenza emesso dal tribunale di Civitavecchia, competente per l’aeroporto di Fiumicino dove si trova la sede legale della compagnia.
E’ importante ricordare, per comprendere quanto la situazione di Alitalia sia complicata, che recentemente anche la Commissione Europea ha deciso di voler vedere più chiaro aprendo un’istruttoria sul prestito ponte concesso dal governo Gentiloni per permettere il funzionamento della compagnia in attesa di un compratore. E se si pensa che nel contratto tra M5S e Lega non si parla più di cessione ma di potenziamento in chiave nazionale ci si devono aspettare ulteriori problemi.