Alitalia è in una situazione davvero molto critica: tra le possibili soluzioni che sono giunte sul piano delle possibilità spunta anche un prestito statale: qualcosa che si vorrebbe evitare ma che potrebbe rendersi indispensabile se non verrà trovata una scappatoia.
Ieri si è tenuto un incontro tra i ministri Graziano Delrio e Carlo Calenda, l’ad di Alitalia Cramer Ball e il presidente designato dell’azienda Luigi Gubitosi. E la realtà dei fatti è che il governo vede la situazione come critica ma al contempo Alitalia come strategica per la penisola dal punto di vista occupazionale e dei servizi. E per quanto non si vogliano dare giudizi affrettati è importante farsi trovare pronti ad ogni evenienza. E’ per questo motivo che nonostante tutte le cautele del caso spunta l’ipotesi di prestito statale, una garanzia pubblica importante.
Ed a spingere in tal senso sono le banche azioniste come Intesa Sanpaolo e Unicredit che auspicano un intervento il più possibile veloce. Le trattative sono in corso e girano intorno, da quel che si evince, ai 400 milioni di euro che servono per il contigent equity, e quindi in parole povere ad avere una copertura se il piano industriale messo a punto non dovesse portare ai risultati sperati. Duecento verrebbero messi direttamente da Etihad Airways e duecento dal Governo.
Quest’ultimo, secondo le indiscrezioni provenienti dai giornali, acconsentirebbe solo se venisse raggiunto un accordo valido tra sindacati ed azienda sugli esuberi. Sarà possibile? E’ impossibile non notare come al momento il rapporto Alitalia-sindacati non sia dei migliori.