Una gestione sbagliata per la quale non si può far pagare i lavoratori. E’ questo in parole povere il commento che arriva dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, ospite di “Radio Anch’io” su Rai Radio Uno in merito ad Alitalia.
Quello della compagnia di volo di stato è sempre stato un problema di investimenti difficile da controllare. Ed una volta reisisi conto che la stessa è “stata gestita oggettivamente male” è “inaccettabile che una situazione non buona venga riversata sui lavoratori. Non è giusto, lo abbiamo detto con la massima chiarezza”. Su questo il ministro è irremovibile. Sottolineando che per capirne di più e regolarsi il Governo ha chiesto all’azienda il piano industriale. Ed ha ribadito:
Non esiste che si parli di esuberi prima del piano industriale.
Intanto si parla già di scioperi il prossimo febbraio. La situazione di Alitalia al momento non è rosea. I fondi per gestire adeguatamente il personale e la flotta sono presenti fino a marzo e la preoccupazione dei lavoratori è molto alta. Il tumulto economico che già sta danno i primi cenni di inizio non promette bene per il titolo in borsa. Intesa Sanpaolo attraverso Gian Maria Gros-Pietro ha reso noto che nessun piano industriale è stato ancora visto e che sono in attesa di una “verifica ed una condivisone”. Non bisogna dimenticare che Intesa è il primo azionista italiano e creditore di Alitalia: insieme ai soldi che fornisce, inizia a volere conseguentemente maggiore governance e potere. Si può biasimare il suo volere delle risposte? No.
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