E’ tempo di bando di vendita per la compagnia di bandiera italiana e sono almeno 5 i “grandi” candidati ai posti di advisor che dovranno essere scelti dai commissari di Alitalia: Merrill Lynch, Lazard, Mediobanca, Rothschild e Citigroup.
Gli istituti fanno parte della rosa di nomi che potranno essere selezionati per supportare l’attività dal punto industriale e finanziario, necessari per condurre le trattative nel modo più corretto ed equo possibile. I tre commissari si recheranno questa sera al ministero dello Sviluppo economico per ottenere l’autorizzazione alla pubblicazione del bando per la raccolta di manifestazioni di interesse.
Come già indicato in passato, per Alitalia le strade da intraprendere dopo il no al referendum dei lavoratori sono 3: ristrutturazione, vendita in blocco o vendita dei beni e contratti. La preferenza di tutti, commissari compresi, rientra ovviamente nelle prime due possibilità: da domani inoltre potranno iniziare ad arrivare manifestazioni di interesse. Singoli o cordate non importa: ogni offerta sarà valutata al meglio per arrivare poi entro 4-6 settimane e quindi più o meno entro fine giugno, alle manifestazioni di interesse non vincolanti. Ad essere seguiranno le offerte non vincolanti a luglio-agosto, mentre tra settembre ed ottobre dovranno essere presentate le offerte vincolanti.
Ovviamente la vendita a spezzatino verrà combattuta con tutte le forze. Sottolinea alla stampa il ministro dei Trasporti Graziano Delrio:
La vera operazione che va fatta è non frazionare Alitalia, non venderla a pezzi o asset ma mantenere la unitarietà aziendale. Si farà una revisione a livello europeo, probabilmente la proporrà la commissaria Ue. Il limite “estero” del 49% rappresenta anche un limite per l’investitore straniero nel mettere denaro nella compagnia perché proporzionatamente devono metterlo anche gli altri