Il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha fatto sapere che se Alitalia risulterà essere troppo pesante, potrebbe rischiare di non riuscire a prendere il volo: nemmeno nella sua nuova forma di Ita. Il vettore italiano deve poter presentare all’Europa discontinuità, orientamento sul mercato e sostenibilità economica: in mancanza di questi fattori non si può volare.
Revisione del piano industriale
Il ministro ha tracciato la rotta da seguire nel corso di un incontro tenutosi di fronte alla Commissione Trasporti della Camera, presentando il piano con il quale il governo vuole far partire Ita, sottolineando che quello approvato dal cda della società al momento sottoposto a un “processo di revisione profonda alla luce delle negoziazioni in corso, in particolare con la commissaria Vestagen“.
Lo stato è intenzionato a fare la sua parte al 100%, ma rimane comunque necessario raggiungere l’obiettivo seguendo quelle che sono le richieste della Commissione Europea: l’esecutivo metterà sul piatto 3 miliardi di euro per consentire a Ita di iniziare il suo percorso di vita in modo corretto. Questo, però, potrebbe non bastare e il vettore dovrebbe sin da subito essere in grado di camminare con le sue gambe. Spiega Giorgetti:
La compagnia deve poi essere in grado di sostenersi da sola. Non è possibile immaginare un contributo statale. Noi stiamo negoziando duro ma anche il governo condivide con l’Ue che la newco abbia un suo equilibrio economico aziendale. Tutto ciò significa che per volare Ita non può essere troppo pesante, se è troppo pensante non vola.
Esuberi nel futuro di Alitalia
Come eliminare quindi “la pesantezza della compagnia“? Attraverso gli esuberi. Non è una novità che ha l’Italia nella sua nuova veste abbia bisogno di snellirsi ed è altrettanto risaputo che è proprio il settore del personale che sarà tra quelli più colpiti dai tagli. Il nuovo Governo Draghi non aveva però ancora, attraverso uno dei suoi ministri, sottolineato la necessità d’intraprendere questo passo.
Giorgetti ha sottolineato che la compagine governativa è già al lavoro, coinvolgendo nella ricerca di una soluzione anche il Ministero del Lavoro: questo perché mi sarà bisogno di misure di sostegno per coloro che non sono destinati a far parte della newco. Come il ministro ha ricordato c’è bisogno di discontinuità e di uscire da quello schema senza sbocchi che ha caratterizzato la gestione di Alitalia negli ultimi anni.
Ita, nel progetto che la riguarda può contare al momento su un piano, che la vede crescere a livello operativo e che pone il suo focus su Fiumicino e Linate: scali dei quali partirà La rinascita del vettore, anche attraverso un’alleanza strategica che sappia accelerare la sua crescita e la competitività sui mercati internazionali. La necessità di rivedere parte del piano industriale porterà a uno slittamento del debutto della società nei cieli: i primi voli Al momento sono previsti entro i mesi di giugno o luglio.